I quesiti posti nell'udienza del 14 gennaio del processo BPVi Sorato («BPVi, processo a Sorato: Berardi e Pinelli chiedono oscuramento riprese video e legittimo impedimento, anche per Covid. Giudici: “ulteriore perizia”») hanno trovato puntale risposta oggi, 27 gennaio, dal collegio giudicante (Chiara Cuzzi presidente, Giulia Poi e Claudia Molinaro giudici a latere).
Le riprese audio video chieste da Rai 3 Regione, ViPiù.it e DeepNews.it (queste ultime due sono nostre testate) sono state autorizzate (nel video l'ordinanza emessa dal collegio) meno che per le fasi in cui si discuterà dello situazione medica dell'imputato Samuele Sorato, la cui posizione è stata stralciata dal processo BPVi in via di chiusura proprio proprio per le sue, all'epoca, gravi condizioni di salute.
Per valutare se le condizioni attuali (fisiche e psico fisiche) dell'ex dg e ad della BPVi non gli impediranno, tenendo conto anche dei rischi per lui in particolare connessi con la pandemia Covid, la presenza alle udienze (gli avvocati Fabio Pinelli e Alberto Berardi chiedevano anche di verificarne anche la possibilità di partecipazione "attiva" in termini di collaborazione con i legali) sono stati nominati dal tribunale due periti, entrambi con sede a Udine, e cioè il prof. Carlo Moreschi, docente di Medicina Legale presso quella università, e il dr. Antonio Cinque, chirurgo libero professionista.
Per l'accusa, oggi rappresentatosi dal pm Gianni Pipeschi, è stato indicato come consulente, con possibilità di integrazione, il prof. Franco Tagliaro (Verona) mentre la difesa ha scelto i professori padovani Romano Ancona e Giovanni Cecchetto.
Stante la possibilità di Sorato di spostarsi dalla sua abitazione, già il primo esame, fissato per il 6 febbraio 2021, non avverrà presso la sua abitazione a Noale ma a Tavagnacco (UD) presso lo studio del prof. Moreschi.
I periti avranno 60 giorni di tempo per concludere, quindi, la perizia entro il 6 aprile 2021 mentre l'udienza per l'esame delle conclusioni peritali è sta fissata per il 21 aprile alle 10.
Tra le "curiosità" raccolte durante le varie argomentazioni e nei tempi morti segnaliamo che
- la BCE, approfittando di una norma esistente dal 2018, sarà rappresentata come parte offesa non da un suo legale, come avvenuto nel processo "padre", quello a Zonin & c., ma dall'Avvocatura dello Stato, oggi rappresentata dall'avv. Flavio Bonora
- la presenza di Banca d'Italia sui banchi riservati ai danneggiati generava una facile ironia, anche presso i difensori di Sorato oltre che da parte dei legali delle parti civili private, perché "il suo posto dovrebbe essere quello accanto all'imputato Sorato..." come già sostenuto in varie arringhe degli avvocati dei soci azzerati della ex Popolare vicentina e di alcuni difensori degli imputati nel processo BPVi.
Ma Bankitalia, afferma in un suo contributo appena da noi pubblicato il magistrato Giovanni Schiavon, già presidente del tribunale di Treviso, sembra proprio che goda presso gli uffici inquirenti di Vicenza e di Treviso di una sorta di "immunità" che, se non è di gregge per i suoi dirigenti, di sicuro pare sia "di sistema"...
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