Processo BPVi verso le arringhe, Renato Bertelle: “chiaramente responsabili gli imputati, anche quegli assenti tra cui… Banca d’Italia!”

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Renato Bertelle, un ostico avvocato di Malo, che alle udienze del processo BPVi , tutte da noi seguite, rappresenta caparbiamente una serie di risparmiatori azzerati, da anni, prima ancora che il suo cancro andasse in metastasi, ha urlato al mondo e nelle assemblee della Banca Popolare di Vicenza le evidenze dei sintomi del male che incurabile allora non era se…

Se il presidente del CdA, Gianni Zonin, i membri della sua “Corte di Amministrazione“, non solo l’unico attuale co-imputato Giuseppe Zigliotto, i dirigenti operativi, non solo quelli oggi alla sbarra, i revisori e gli organi di controllo, Banca d’Italia e Consob, quindi, in primis ma anche gli “accondiscendenti” organi giudiziari locali si fossero guardati nello specchio e avessero valutato correttamente le sue denunce.

Poiché questo non stato fatto, ci dice Renato Bertelle nell’intervista raccolta nel suo studio venerdì scorso per fotografare il lancio del rush finale del processo BPVi, che dal 3 dicembre, Covid permettendo, prevede le arringhe dell’accusa, delle parti civili pubbliche e private e delle difese, era inevitabile il crac in cui si sono bruciati i risparmi di 118.000 soci e i progetti di un territorio intero, per la verità corresponsabile dei suoi mali con la sua attitudine a mettersi prono davanti ai potenti di turno in cambio del favore di giornata, questo lo aggiungiamo noi esplicitando il non detto di venerdì ma chiaro in tanti altri scambi di idee col legale maladense.

E allora?

Il processo BPVi – sintetizza Bertelle – ha rese chiare a tutti, collegio giudicante in primis, le responsabilità di tutti gli imputati presenti ma anche di quelli non chiamati a rispondere del disastro tra cui tutti gli altri amministratori, tutti i revisori e… Banca d’Italia il cui ruolo mi auguro che la presidente del collegio Deborah De Stefano, con le sue colleghe Camilla Amedoro ed Elena Garbo voglia valutare di portare a un successivo esame giudiziario“.

E poi..

Poi vedete e soppesate il video.


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