
Il processo Miteni entra in una fase cruciale. Nell’udienza di ieri, Viacqua, la società di servizio idrico integrato di Vicenza, ha presentato le proprie richieste in tribunale, chiedendo un risarcimento di 21 milioni di euro per il danno ambientale causato dalla contaminazione da Pfas.
L’avvocato Angelo Merlin, rappresentante di Viacqua, ha usato parole forti: “Miteni è un ente criminale. Le sue condotte omissive hanno portato a un disastro ambientale di portata enorme, compromettendo una risorsa essenziale e insostituibile come l’acqua“.
Secondo Viacqua, l’inquinamento ha colpito un’area vastissima che si estende tra le province di Vicenza, Verona e Padova, con un pennacchio di contaminazione superiore ai 40 chilometri. Le concentrazioni di sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) sotto lo stabilimento di Trissino sono state definite “incredibili” e l’inquinamento, iniziato decenni fa, continua ancora oggi.
Ma non è solo una questione di numeri. Per l’avvocato Merlin, Miteni e i suoi imputati hanno consapevolmente ignorato il problema e scelto di non adottare misure di sicurezza, continuando a scaricare sostanze tossiche nelle falde acquifere. “Questo disastro non è stato un incidente. È stato previsto e voluto“, ha dichiarato Merlin in aula, puntando il dito anche contro i colossi industriali Mitsubishi Corporation e ICIG, accusati di aver cercato di liberarsi di un problema che i loro tecnici avevano stimato in almeno 18 milioni di euro.
Il disastro ambientale provocato da Miteni non riguarda solo il presente, ma avrà ripercussioni sulle future generazioni. “Hanno condannato i nostri figli e i nostri nipoti“, ha sottolineato Merlin, ricordando che l’inquinamento incide sul diritto delle generazioni future di usufruire di una risorsa vitale come l’acqua.
Viacqua continua la sua battaglia per la tutela della salute pubblica e per ottenere giustizia. “Non è solo una questione di giustizia per il passato, ma di responsabilità per il futuro“, ha ribadito Merlin. Per questo motivo, come aveva già richiesto il collega Marco Tonellotto, anche Merlin ha chiesto la trasmissione degli atti alla Procura, affinché vengano perseguiti i responsabili della mancata bonifica post-2013.