Prima udienza del 2022 del processo sul crac dell’ex Banca Popolare di Vicenza a carico dell’ex dg Samuele Sorato la cui posizione è stata stralciata per gravi motivi di salute rispetto al filone principale che ha portato alla sentenza di primo grado contro l’ex presidente Zonin ed altri dirigenti (e la cui cronaca accurata del processo potete trovare nel libro di recente uscita del prof Rodolfo Bettiol curato dal giornalista Giovanni Coviello). Ieri è stato sentito di nuovo Emanuele Gatti, capo del team degli ispettori della BCE inviati il 28 gennaio 2015. Come riporta Il Giornale di Vicenza, Gatti ha confermato quanto detto il 17 dicembre sulle responsabilità di Sorato, aggiungendo elementi in più che riguardano una non proprio attenta vigilanza di Banca d’Italia. “Non sempre quei dati vengono controllati, o analizzati” ha detto Gatti rispondendo a una domanda del difensore di Sorato Berardi sul controllo della matrice dei conti da parte di BpVi a Bankitalia, in cui si vede di fatto l’intera contabilità dell’istituto di credito compreso il movimento delle azioni proprie. Sempre secondo l’avvocato Berardi nel 2012 gli ispettori della Banca d’Italia avevano chiesto nel corso di una verifica le posizioni dei primi 30 soci della banca con capitale finanziato, ma Gatti ha detto di non saperne nulla e di non essere stato avvisato.
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