Si è tenuta oggi a Venezia, di fronte al giudice Silvia Franzoso, la prima udienza della causa civile intentata dalla Regione Veneto e da tre suoi funzionari contro Media Choice, editore di VicenzaPiù, e contro il suo direttore Giovanni Coviello. Gli attori, tra cui spicca il nome del dirigente regionale Santo Romano, hanno chiesto un risarcimento monstre pari a 410.000 euro, per l’inchiesta del quotidiano online sui corsi di formazione professionale finanziati da Regione Veneto ed Unione Europea, da loro ritenuta diffamatoria.“All’udienza odierna – spiega l’avvocato Marco Ellero (nella foto), difensore del direttore Coviello e di Media Choice – sono stati chiesti i temini per depositare le memorie istruttorie, ma ho anche chiesto di verbalizzare un’offerta conciliativa…“
Che sarebbe?
“Ho proposto di chiudere la causa rinunciando alle reciproche domande giudiziali, a spese compensate e ho fatto ovviamente presente che VicenzaPiù è più che pronta a ricevere commenti, dichiarazioni, o a intervistare i protagonisti dell’inchiesta, se fossero interessati e come chiesto in passato alla loro referente istituzionale Elena Donazzan senza risposta“.
Forse una proposta dura da mandare giù per i dirigenti regionali.
“Tutt’altro. La ritengo una proposta generosa. Gli articoli pubblicati da VicenzaPiù sono basati su documenti depositati agli atti di un’indagine della Procura della Repubblica di Venezia: raccontare tali fatti è preciso diritto, anzi dovere di un buon giornalista. Non vi è alcun carattere diffamatorio in quanto scritto dai giornalisti della testata on line. Pertanto, andando avanti con la causa gli attori rischiano seriamente di perderla e di dover rimborsare le spese legali ai miei assistiti…. spese piuttosto cospicue dal momento che la causa è stata radicata per un valore esorbitante“.
Nel caso, chi dovrebbe pagare queste spese?
“La Regione. Sono soldi che vengono dalle nostre tasse, pertanto mi auguro che la nostra proposta sia valutata molto attentamente da chi di dovere“
La prossima udienza sarà tenuta il 15 novembre, il termine per accettare la proposta conciliativa, invece, scade a maggio.