Ieri mattina, intorno alle ore 9,30, personale della Squadra Mobile e della Sezione Volanti della Questura di Vicenza interveniva nella via Vigolo di Vicenza dove era stata segnalata l’esplosione di colpi d’arma da fuoco che avevano raggiunto Lidja Miljkovic, cittadina serba. I colpi, con esito mortale, erano stati esplosi da persona che si era immediatamente allontanata a bordo di un’autovettura Mazda.
Le indagini venivano immediatamente avviate ed indirizzate nei confronti di Zlatan Vasiljevic, cittadino bosniaco, marito della vittima dalla quale era da tempo separato e persona nei confronti della quale la Procura di Vicenza aveva in precedenza iscritto più procedimenti penali – uno dei quali di recente concluso con sentenza definitiva di condanna – per i reati di maltrattamenti in famiglia in persona del coniuge, di lesioni personali e minacce anche nei confronti dei familiari della Miljkovic.
Per tali fatti il Vasiljevic nel mese di marzo 2019 era stato anche sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere, con attenuazione successiva in quella degli arresti domiciliari, del divieto di avvicinamento alla persona offesa e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, misure queste ultime protrattesi fino al mese di febbraio 2021.
I primi accertamenti facevano ritenere che il Vasiljevic fosse in possesso, oltre che di arma da sparo, anche di ordigni esplosivi, circostanza segnalata da persona la cui autovettura era stata raggiunta nella tarda mattinata, con gravi danni, dalle schegge rilasciate dall’esplosione di un ordigno.
L’autovettura oggetto di ricerche – intestata a Falet Alezandro Naja, persona nata in Venezuela e residente in Rubano – veniva segnalata intorno alle ore 15,45 ferma in una piazzola di sosta sulla via Annecy, al km. 0+800. Il personale della Squadra Mobile intervenuto sul luogo accertava che all’interno del mezzo, sul sedile posteriore, vi erano i cadaveri di un uomo e di una donna.
Il traffico sull’intera carreggiata veniva immediatamente bloccato e dirottato per il timore di esplosioni, con creazione di un ampio circuito di sicurezza. Sul posto interveniva anche personale dell’Unità Operativa di Primo Intervento delle Questure di Padova e Verona e del Nucleo Artificieri di Venezia. Gli artificieri ed il personale della Polizia Scientifica accertavano che l’uomo impugnava una pistola semiautomatica con proiettile in canna e rilevavano la presenza all’interno dell’autovettura – che recava tracce di incendio – della sicura e della spoletta di una granata.
Dopo la messa in sicurezza, alla presenza del medico legale, venivano estratti i cadaveri, identificati – anche in base ai documenti rinvenuti – nelle persone del Vasiljevic e di Jenny Gabriela Serrano, cittadina venezuelana convivente con Falet Alezandro Naja, controllata nel corso di un accertamento di polizia eseguito nel mese di dicembre 2021 unitamente al Vasiljevic.
Il medico legale accertava che la donna presentava un foro di entrata del proiettile – trattenuto – nella regione parietale destra del capo ed il Vasiljevic un foro di uscita occipitale del proiettile, compatibile con una dinamica suicida a mezzo esplosione di un colpo in bocca. All’interno dell’autovettura veniva rinvenuta una seconda arma da fuoco di piccolo calibro, con munizioni.
Nelle adiacenze dell’autovettura, all’interno del fossato che separa i guardrail della opposta carreggiata – l’autostrada A4 – gli artificieri ed il personale della Polizia Scientifica riscontravano la presenza del cratere causato dell’esplosione dell’ordigno – il luogo è compatibile con il danneggiamento e la deflagrazione segnalata dall’ automobilista – e vari frammenti metallici rilasciati da una granata di fabbricazione slava modello M52.
Gli approfondimenti sono in corso per accertare l’esatta dinamica delle condotte del Vasiljevic successive all’omicidio della coniuge, il rapporto tra il Vasiljevic e la Serrano e la consapevole o meno partecipazione di quest’ultima all’azione omicida in persona della Miljkovic, i tempi dell’uccisione della Serrano da parte dell’uomo. Il Vasiljevic e la Miljkovic lasciano due figli minori, età di sedici e quattordici anni, ora affidati alle cure dei nonni materni. Anche la Serrano era madre di due figli, uno minore di età.
Il Procuratore della Repubblica di Vicenza dr. Lino Giorgio Bruno
In osservanza delle disposizioni del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 188 si rappresenta che il procedimento penale è in fase di indagine preliminare e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.