Entro l’estate la nuova legge regionale che creerà con gli Ide.Co. una sorta di carta d’identità del territorio, non più come marchio ma come riconoscimento (e atto d’amore) che lega un prodotto alle sue radici storiche e culturali
Solo nella provincia di Vicenza sono un’ottantina i prodotti riconosciuti ufficialmente con la Denominazione Comunale* che vanno a coprire gran parte del territorio. Basta questo dato per capire l’importanza del DdL regionale che ha avuto un percorso lungo, a volte un po’ tortuoso, ma che si prefigge di preservarne il valore continuando nella promozione e rivalutazione e, allo stesso tempo, porre fine ai mal di pancia da parte di alcuni enti di categoria e produttori di DOP, DOC, IGP ecc ecc.
La nuova legge regionale trasformerà le attuali De.Co. in Ide.Co, creando di fatto una sorta di carta d’identità territoriale per ogni prodotto, con conversione automatica per quelle già esistenti. Dopo mesi di trattative, mediazioni e confronti, un passo importante è stato fatto lo scorso novembre a Mestre con un incontro in regione alla presenza dell’assessore all’agricoltura Federico Caner e degli stati generali delle associazioni di categoria e dei consorzi di tutela.
A fare da registi e tessitori della denominazione Ide.Co. il presidente dell’associazione Amici delle De.Co. del Veneto Dino Grande ed il presidente dell’Unpli regionale (pro loco) Rino Furlan, tra l’altro promotore del meeting. E’ stato un confronto aperto sul testo del Ddl regionale “Identità Comunale” (ex De.Co.) al termine del quale è stato approvato (e apprezzato) all’unanimità dei presenti. Grazie a questo lasciapassare determinante, il testo è stato approvato dalla giunta regionale che lo ha fatto proprio ed ora si appresta a superare l’esame prima in commissione e poi con il voto conclusivo in consiglio. Le previsioni parlano di un’approvazione definitiva entro l’estate di quest’anno.
“Non è stato per niente facile arrivare a questo punto – fa sapere il vicentino Dino Grande presidente dell’associazione Amici delle De.Co. del Veneto – anche perché le De.Co. hanno avuto come limite proprio una cattiva informazione, nel Vicentino ma anche in Veneto. Ci abbiamo lavorato per due anni e una grossa spinta è giunta proprio da Rino Furlan, presidente Unpli Veneto, da sempre sostenitore dell’identità territoriale. Di recente una sentenza della Corte Costituzionale ha sancito la regolarità delle denominazioni comunali evidenziando che non sono in contrasto con le norme europee del settore. Questo ci ha permesso di accelerare il percorso trovando un’intesa totale, anche attraverso piccole modifiche al testo originale. Per questo esprimo grande soddisfazione non senza un pizzico di emozione, auspicando che la nostra associazione continui ad avere un ruolo adeguato per le Ide.Co.”.
La legge che sta per approdare in consiglio regionale prevede anche lo stanziamento di fondi a favore di quei Comuni che volessero riconoscere delle nuove Ide.Co. e per le associazioni che le promuovono attraverso convegni e manifestazioni. E’ stata ufficialmente annunciata per la prima volta nel vicentino lo scorso dicembre durante un incontro conviviale a Val Liona, durante il quale è stato spiegato che non si vuole dare un marchio ma creare una carta d’identità del territorio, un riconoscimento (e un atto d’amore) che lega un prodotto alle sue radici storiche e culturali.
*ELENCO DELLE ATTUALI DE.CO. DELLA PROVINCIA DI VICENZA:
- Asparago di Marola
- Avanotto di Bolzano Vicentino
- Bacalà alla Vicentina di Sandrigo
- Bigoli co’ l’arna di Zanè
- Bigoli neri di Costabissara
- Biscotto Maraneo di Costabissara
- Bisi di Pozzolo di Villaga
- Bondola di Torrebelvicino
- Bucatini alla lughese
- Bussolà di Caldogno
- Broccolo fiolaro di Creazzo
- Caciotta di capra di Marano Vicentino
- Carne secca di Lusiana
- Carota bianca di Monticello Conte Otto
- Ciliegia di Castegnero
- Ciliegia Durona di Chiampo
- Cincionela co la rava di Chiampo
- Composte di Montorso
- Cornette di Montecchio Maggiore
- Corniole di Cornedo Vicentino
- Delizia di capra di Marano Vicentino
- Fagioli di Posina
- Farina di mais per polenta di Isola Vicentina
- Fichi della collina di Creazzo
- Focaccia pasquale di Costabissara
- Formaggio di Altissimo
- Formaggio Caprino di Grotta di Schio
- Formaggio Castelgrotta di Schio
- Formaggio CastelBio di Schio
- Formaggio e latticini Monte Faldo di Nogarole Vicentino
- Formaggio Malga Mazze
- Formaggi ovi-caprini di Montegalda
- Formajo nel pignato di Caltrano
- Fritola co’a sardea di Pievebelvicino
- Frumento invernisso di Lusiana
- Gargati di Val Liona
- Gnocchi con la fioretta di Recoaro Terme
- Gnocchi di Pojanella
- Gnocchi di Selva di Trissino
- Grappa di Clinto di Costabissara
- Grappa di Montegalda
- Impastatrice in ghisa con utensile a forcella
- Liquore Girolimino di Santorso
- Mais Marano di Marano Vicentino
- Mandorlato di Lonigo
- Maresina di Valdagno
- Marroni di Lugo
- Marsòn
- Mele rosa di Caltrano
- Miele della Val Chiampo
- Mostarda vicentina di Montecchio Maggiore
- Noci di Lugo di Vicenza
- Norcineria Montemaladense
- Olio extravergine di Oliva di Nanto
- Pan de Bari di Arcugnano
- Pane del contadino di Costabissara
- Patata di Monte Faldo
- Patona di Tonezza
- Pisello nano di Lonigo
- Piselli di Lumignano
- Radicchio rosso di Asigliano
- Rampuzzolo di Villaga
- Riso Bagnolo di Lonigo
- Riso Vialone Nano e Carnaroli di Grumolo delle Abbadesse e Torri di Quartesolo
- Salumi di Lonigo
- Sedano di Rubbio
- Sgnappa e miele di Lugo di Vicenza
- Sopressa di Costabissara
- Sopressa di Valli del Pasubio
- Spaghi di Dueville
- Sucolo Baruchelo
- Tarassaco di Conco
- Tartufo Scorzone di Nanto
- Toresani allo spiedo di Breganze
- Torchio in ottone per pasta fresca
- Tortello con la zucca di Montegaldella
- Trota di Cresole
- Trota alla Vivarese
- Veneziana focaccia classica di Costabissara
- Vino Ascledum Lessini Durello DOC di Schio
- Vino rosso Sirah di Nanto
