Vicenza tra i principali centri dell’economia manifatturiera europea e prima provincia italiana per export pro capite chiude per la prima volta dopo il Covid un anno con un dato di produzione industriale media annua che segna meno 2,8%.
Il dato è riportato sull’edizione odierna de Il Sole 24 Ore, dopo aver rilevato un segno negativo in tre trimestri su quattro dell’anno scorso.
“Dopo un primo trimestre 2013 appena positivo a quota+0,49% – si legge sul Sole -, l’inversione di tendenza repentina a partire già dal secondo trimestre (-3,79%); la curva discendente è stata confermata in estate, con i mesi tra luglio e settembre che hanno portato a -5,42% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e, infine, una leggera frenata del calo con un -2,47% nell’ultimo trimestre dell’anno da poco conclusosi“.
Il quotidiano economico riporta dati ricavati da un’analisi di Confindustria Vicenza aggiornata all’ultimo trimestre del 2023 e dichiarazioni in merito della presidente Laura Dalla Vecchia che riesuma gli appelli rivolti alle istituzioni, sia italiane che europee, a una non più rimandabile sterzata altrimenti “andiamo a sbattere e inizieremo a perdere posti di lavoro”, ha detto.
In tutto questo l’Europa gioco un ruolo essenziale, dalle indicazioni centrali dipenderà il futuro delle aziende. Soprattutto sui temi ambientali: “La sostenibilità – ha detto Dalla Vecchia – è un tema centrale, ma occorre distinguere tra iniziative concrete e mere narrazioni propagandistiche. Le politiche green devono essere basate su una comprensione profonda delle realtà produttive e non su interessi esterni. In questo contesto, la transizione verso la decarbonizzazione, ad esempio, deve essere gestita con pragmatismo e scienza, non con l’ideologia”.
Al livello “romano” della politica dagli industriali vicentini vengono invece richiesti strumenti adeguati per muoversi sui mercati esterni con efficacia.
Fonte: Il Sole 24 Ore