L’assessore comunale alla Coesione sociale, Simone Venturini, ha incontrato oggi le persone coinvolte nel progetto “Venezia-Lpu 2018”, che riguarda lavori di pubblica utilità, per un totale di 33 partecipanti, di cui 28 per il Comune di Venezia e 5 per il Comune di Marcon. Si tratta di lavoratori esclusi dal mercato del lavoro, in difficoltà e a rischio di povertà, che stanno realizzando un’esperienza di lavoro di pubblica utilità attraverso un contratto a tempo determinato della durata di 6 mesi e un orario settimanale di massimo 20 ore. Il progetto prevede inoltre che i lavoratori partecipino ad azioni di orientamento lavorativo da soli e in gruppo e a interventi di ricerca attiva del lavoro. Il progetto ha coinvolto prevalentemente persone già seguite dai Servizi sociali che si trovano in una situazione di fragilità e vulnerabilità, con le quali gli operatori sociali hanno realizzato progetti individuali di sostegno che prevedevano la partecipazione ad attività finalizzate all’aumento del livello di “occupabilità” lavorativa.
“Nella crisi del mercato del lavoro e rispetto alla fragilità delle persone che partecipano a questi progetti, utenti dei nostri servizi sociali, la finalità è quella di promuovere l’occupabilità sociale – ha dichiarato l’assessore Venturini – intesa come capacità delle persone di essere occupate o di saper cercare attivamente, trovare e mantenere un lavoro. I ‘lavori di pubblica utilità’ hanno sempre garantito una pluralità di vantaggi sia per i beneficiari finali, che hanno avuto la possibilità di prestare servizio a favore della collettività diventandone parte attiva, sia per i servizi sociali, che hanno potuto operare in una logica di lavoro in rete per una efficace integrazione delle competenze relative al pubblico e al privato. L’Amministrazione comunale di Venezia, e quindi la collettività, ha così beneficiato di interventi finalizzati al miglioramento dei propri servizi e sono state realizzate delle attività che non avrebbero potuto essere svolte con le normali dotazioni organiche e che esulano dagli appalti e dagli interventi in essere o in fase di progettazione, in quanto attività che si caratterizzano per un basso livello di specializzazione e che sarebbero risultate particolarmente onerose se acquistate nel mercato”.
I lavoratori coinvolti dal Comune di Venezia stanno svolgendo le attività di lavoro di pubblica utilità, con carattere di straordinarietà e temporaneità, nei diversi Servizi comunali (in particolare esecuzione logistica, Biblioteca Vez, Musei Eba, Centro culturale Candiani), all’Istituzione Bosco e Grandi Parchi, alla Fondazione Forte Marghera e a Veritas, e sono impiegati in giardinaggio di aree pubbliche, servizi ambientali e di sviluppo del verde, attività di riordino, inventariazione e catalogazione di materiale d’archivio, sgombero e trasferimento locali e supporto agli uffici in fase di riorganizzazione e spostamento, supporto tecnico e amministrativo. I contratti sono partiti dall’1 marzo e termineranno il 31 agosto 2019. Il progetto, finanziato dalla Regione Veneto, a cui si sono aggiunte le quote di co-finanziamento dei Comuni di Venezia e Marcon, per un totale complessivo di oltre 250mila euro, è stato curato dal Settore Agenzia per la Coesione sociale della Direzione comunale Coesione sociale con il coinvolgimento della cooperativa Co.Ge.S, delle cooperative sociali Libertà, Sarha e Non Solo Verde del Consorzio Cooperative sociali Zorzetto, e in collaborazione con il Comune di Marcon.