La comparsa dell’Uomo sulla terra risale indietro a un tempo dimenticato.
La Storia delle Civiltà consegna memoria di evoluzioni e involuzioni, passi avanti e fermate necessarie per ristabilire ordini turbati dal correre del tempo. Ogni cambiamento è sempre stato il portato di conquiste culturali, di singoli o di intere comunità.
Alcune delle invenzioni più rivoluzionarie sono quelle che oggi sembrano più semplici e scontate. La falce, i coltelli metallici, l’amo, la scrittura, il tamburo, il tornio, la barca a vela, i cosmetici, il chiodo, il papiro, la bilancia, il vassoio, la ruota del carro, la diga, l’arpa, il sapone, l’aratro, il filo. Oggetti che milioni di anni fa hanno stravolto il modo di vivere o di lavorare, incidendo fortemente sulla qualità della vita di tantissimi. Le religioni, poi, nelle loro infinite declinazioni e sviluppi, hanno aiutato a dare risposta a tante domande esistenziali.
Tutto quello che realizziamo quotidianamente in ambito politico, associativo, familiare, lo dobbiamo al sacrificio di chi, prima di noi, ha gettato le fondamenta della civiltà moderna. Aggiungiamo, con le nostre idee, un nuovo piccolo tassello a un mosaico antico. Invisibile granello di sabbia nell’immensità del deserto.
Il professionista che vive con serietà l’impegno lavorativo e celebra successi senza aver dato nulla di sé alla comunità, all’altro, avrà appagato il proprio ego, ma non avrà davvero contribuito alla crescita collettiva. Non avrà dato consequenzialità al processo evolutivo perennemente in corso.
Il progresso è retto dalla creatività umanistica.
In tanti hanno scelto di non mancare l’appuntamento con la Storia. Greci e romani avviarono grandi opere di costruzione e stimolarono gli studi dei più giovani, anche grazie al ricorso all’ingegno della mitologia. Le strategie dell’evoluzione umana andavano dalla guerra, alla burocrazia, alla giurisprudenza, alle scienze. Un punto di rottura si ebbe con il medioevo, tradizionalmente considerato epoca buia, ma in realtà fonte inestimabile di creatività: occhiali, bottoni, anestetici, scacchi e tanto altro si deve proprio a quel periodo.
Voglio dire che qualsiasi tempo ha necessità del giusto apporto culturale, per l’avanzamento. Il vero benessere non si genera in contesti precostituiti, ma con la capacità di adeguarsi alle sempre nuove esigenze. E la tecnologia, alla quale oggi affidiamo il progresso, da sola non basta; lasciata a se stessa genera solo caos. Lo dimostra l’uso sconsiderato dei social media, che, da strumento di grande utilità sotto svariati profili, finiscono per diventare fonte di pericoli e fragilità e portare a una deleteria deriva sociologica. Non a caso tra le iniziative di Meritocrazia vi è la composizione di un Testo unico per la regolazione della gestione delle piattaforme, anche sotto il profilo penale.
La politica fornisce esempi interessanti. Vivendo di facili ambizioni, ci si può candidare, magari vincere le elezioni e, raggiunta la posizione di potere, adagiarsi sul contesto esistente, limitandosi a rappresentarlo. Il vero cambiamento, la vera rivoluzione non vive su obiettivi di stretto raggio, a breve termine. Non vive di contingenza, ma di visione. Non di individualismo, ma di socialità.
Meritocrazia vuole aggiungere il suo piccolo tassello alla Storia. Non è semplice riunire persone diverse attorno a un obiettivo di lungo periodo. Non è semplice coltivare l’ambizione alta di conquiste durature, per un’esistenza migliore. Bisogna credere con forza nell’importanza del progetto e nella necessità di promuovere la diffusione di un pensiero divergente.
Noi crediamo realmente che, condividendo le idee con convinzione, si possa cambiare la vita di tutti e fare un passo avanti verso la vera libertà.