Il Prolungamento a Nord A31-Valdastico viene ritenuto l’unica soluzione percorribile per ovviare all’emergenza frane. Lo sostengono le imprese di due province, Vicenza e Trento, messe in difficoltà dai fenomeni franosi.
In particolare, la frana in Valbrenta che dal 12 gennaio scorso ha bloccato la circolazione in Valsugana: massi di grosse dimensioni si sono staccati dal versante occidentale del Massiccio del Grappa precipitando a valle fin sulla ferrovia e sulla strada sottostante.
Già da queste pagine, qualche settimana dopo quell’evento, avevamo riferito della situazione attraverso l’appello a trovare soluzioni di Confartigianato Imprese Vicenza, per la quale “dopo la Frana in Valsugana i costi per i trasporti sono raddoppianti. Ora serve la A31 Valdastico a Nord”, aveva detto Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza”.
Insomma, sono passati mesi e la questione, per gli imprenditori in particolare, rimane questa. Su Il Sole 24 Ore di oggi, vengono raccolte ulteriori voci in merito. A partire, ad esempio, da quella di Giacomo Alban, della Alban Giacomo Spa di Romano d’Ezzelino, azienda fondata nel 1947 specializzata in sistemi di ferramenta per porte, finestre ed oscuranti, 510 addetti in totale.
“Non c’è solo il tempo perso dai dipendenti per arrivare sul posto di lavoro – riporta Il Sole . Il nodo sono i camion, che una volta facevano la spola per trasferire materie prime e prodotto finito dalle diverse sedi. Ne partivano quattro al giorno, ma oggi i tempi di percorrenza sono raddoppiati e devono passare per la strada Feltrina e li abbiamo ridotti a due. Se a pieno carico non possono passare nemmeno dove la viabilità è stata ripristinata”.
Le soluzioni fin qui adottate, in particolare da Anas, con percorsi alternativi e riaperture parziali (limitate in base al peso dei veicoli) non hanno risolto la situazione. “Il sistema industriale delle due province è in forte sofferenza e non vi è certezza sui tempi ancora necessari per il completo ripristino del viadotto del Pescatore in località San Martino, che consentirà il transito, oggi interdetto, anche ai mezzi pesanti – spiega il quotidiano economico -.
Confindustria Trento e Confindustria Vicenza, tramite il presidente degli autotrasportatori Stefano Pedot e il presidente del Raggruppamento di Bassano del Grappa Alessandro Bordignon – sottolineano come «non ci si possa più accontentare del semplice ripristino della viabilità compromessa dalla frana del 12 gennaio. Sono, infatti, assolutamente necessari e non più rinviabili gli interventi di ammodernamento e messa in sicurezza della SS 47, previsti dal contratto di programma tra ministero delle Infrastrutture ed ANAS approvato dal CIPE nel 2017 ed oggetto di un protocollo siglato tra ANAS e Regione Veneto l’anno successivo»”.
Ma, come detto in apertura, la vera soluzione è individuata nella realizzazione del Prolungamento a Nord A31-Valdastico, osteggiata da un punto di vista burocratico dal Trentino. Sul quotidiano economico si legge ancora: “Ma il tema è più ampio: «La vulnerabilità geologica dei luoghi, con le frane che hanno interessato non solo la SS 47, ma anche la SS/SP 350 “Valdastico”, compromettendo la circolazione lungo entrambe le infrastrutture di collegamento tra le province di Vicenza e di Trento, dimostrano anche ai più scettici la necessità di un nuovo corridoio infrastrutturale a servizio di questo territorio, delle sue comunità e dei relativi sistemi economico-produttivi». A tal riguardo – concludono i presidenti – «Confindustria Trento e Confindustria Vicenza invitano la Provincia autonoma di Trento e la Regione Veneto a riprendere il confronto finalizzato alla definizione di una soluzione condivisa per il prolungamento a nord della A31-Valdastico»”.
Fonte: Il Sole 24 Ore