Promesse di Rucco, l’opposizione: “Vicenza non fa rima con sicurezza”

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Di seguito la Domanda di attualità dei consiglieri comunali* d’opposizione

DALLE PROMESSE AI FATTI

il disco di Rucco si è incantato:

dopo due anni di amministrazione, solite chiacchiere, mentre i problemi sono aumentati.
Quale il ruolo di Naclerio?

“Siringhe e bivacchi sotto la Basilica” titola il triste reportage del Giornale di Vicenza odierno, solo l’ultimo di una serie che segnalano gravi problemi di sicurezza e degrado in aree già ben note  della Città, cui in questi ultimi due anni se ne sono aggiunte altre, finora mai toccate.

Nelle ultime settimane le forze politiche al governo della città, che ne dovrebbero avere la responsabilità, non trovano di meglio che denunciare una “situazione da far west” a Vicenza, portando il caso in Parlamento, e facendo riunire il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza.

Situazioni complesse e delicate, che chi guida questa città aveva promesso di risolvere facilmente e in velocità, poco meno di due anni fa. Questi i post del 2018:

Dalle promesse ai fatti, il disco di Rucco si è incantato: dopo due anni di amministrazione della Città sentiamo ripetere oggi gli stessi proclami che Rucco usava in opposizione, e quindi in campagna elettorale. Rucco non si è ancora accorto che è diventato sindaco, che è lui a doverli gestire, i problemi. Sindaco, come avrà constatato, governare la città non è come fare opposizione, o promettere come in campagna elettorale.

Troviamo poi ridicolo che il consigliere delegato, non troppo chiaramente, alla sicurezza Naclerio manifesti in piazza contro l’insicurezza in città (!), con i comitati di cittadini inviperiti per il peggioramento della situazione: qualcuno gliel’ha spiegato che stava manifestando contro se stesso e l’amministrazione che rappresentava? Quantomeno inopportuna, poi, la generica accusa ai “clandestini”, agli stranieri, ai governi, e chi più ne ha più ne metta: segno manifesto di impotenza e mancanza di idee. La presenza quasi ossessiva di Naclerio in molte attività della Polizia Locale risulta quasi inversamente proporzionali ai pessimi risultati conseguiti dalla giunta Rucco sulla sicurezza; come premio, gli sono stati riservati addirittura posto auto ed ufficio al comando dei vigili (a tal proposito, senza risposta più interrogazioni al riguardo).

Il tempo dei proclami è finito due anni fa, ora è giunto il momento di governare con serietà questioni complesse che necessitano azioni calibrate e di lungo periodo. Finora non abbiamo visto nulla di tutto ciò: dov’è finito, per esempio, l’aumento degli organici della polizia locale? Dov’è soprattutto un piano organico ed integrato di azioni? È rappresentato forse dalla tanto sbandierata adozione del pur importante  cane antidroga Buddy?

I cittadini hanno il “diritto” di temere esasperati per il presente delle loro comunità, e pretendere politiche per il futuro di alcune zone specifiche della città, dove fenomeni di microcriminalità, anziché diminuire come promesso in tanti post elettorali, si sono acuiti a causa di una politica di annunci e azioni di finta deterrenza, a partire dal presidio fantasma di Campo Marzo, chiacchiere che evidentemente non sono sufficienti a dare le risposte che i vicentini ormai disperano di ottenere da Rucco e i suoi.

Tutto ciò premesso,

SI CHIEDE

al Sindaco, titolare della delega alla Sicurezza

–          a quale titolo il consigliere delegato Naclerio abbia partecipato alla manifestazione sulla sicurezza svoltasi in Piazza Biade il 9 maggio e definita dagli organizzatori “senza colore politico”;

–          quali provvedimenti, oltre la partecipazione alle manifestazioni contro la sua stessa amministrazione e alle critiche verso altri livelli governativi, intende adottare il Primo Cittadino per rispondere ai comitati scesi in piazza;

–          se, avendo il suo consigliere con delega alla sicurezza denunciato in Piazza il fallimento di qualsivoglia politica sul tema,  non ritenga opportuno affidare a qualcun altro questo incarico;

–          se intenda, infine, definire con espressa indicazione, viste le già numerose interrogazioni depositate al riguardo e finora rimaste inevase, i compiti del Consigliere Naclerio che non ha poteri decisionali di alcun tipo diversi o ulteriori rispetto a quelli che derivano dallo status di consigliere; di colmare la carenza di chiarezza esplicando i limiti in ordine all’esercizio delle deleghe evitando importanti e gravi conseguenze dovute all’inammissibile confusione dei ruoli, competenze e mansioni; di chiarire a quale titolo abbia in uso posto auto ed ufficio al comando della polizia locale.

Ringraziando per la risposta in aula,

I consiglieri comunali

Giovanni Selmo

Raffaele Colombara

Ciro Asproso

Cristina Balbi

Otello Dalla Rosa

Alessandro Marchetti

Alessandra Marobin

Sandro Pupillo

Giovanni Battista Rolando

Isabella Sala

Cristiano Spiller

Ennio Tosetto

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