Proposta di legge popolare per la partecipazione dei lavoratori, Consiglio (Cisl): “Al via anche nel Vicentino la raccolta firme”

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Dare più voce ai lavoratori, affinché possano essere più consapevoli e partecipi delle scelte strategiche dell’azienda in cui lavorano, contribuire alla sua competitività e beneficiare maggiormente della sua crescita. È questa, in sintesi, la “rivoluzione” promossa da Cisl con la campagna nazionale di raccolta firme per una proposta di legge sulla partecipazione dei lavoratori agli organi direttivi e di controllo delle grandi aziende, private e pubbliche.

L’iniziativa, per la provincia di Vicenza, è stata lanciata ufficialmente questa mattina da Cisl Vicenza con un Consiglio Generale allargato, al quale hanno preso parte oltre 200 delegati del Sindacato, oltre al componente della segreteria nazionale Ignazio Ganga, ma anche i parlamentari vicentini e i rappresentanti del mondo economico locale.

«Finito il rimbalzo economico del post pandemia – spiega Raffaele Consiglio – ci troviamo ad affrontare un problema non nuovo ma sempre più impellente: il nostro Paese sta perdendo competitività rispetto alle altre economie più avanzate, e questo si ripercuote anche sui salari dei lavatori, che non è un caso se in Italia sono tra i più bassi d’Europa. Come Sindacato riteniamo che uno dei modi per rilanciare la competitività del sistema Paese sia creare le condizioni affinché vi sia un diverso rapporto tra capitale e lavoro, basato sulla reciproca corresponsabilità e consapevolezza, con l’obiettivo comune di accrescere la produttività, intesa non come numero di pezzi prodotti ma come valore generato. Dobbiamo andare oltre la visione antagonista tra capitale e lavoro, siamo tutti sulla stessa barca. La Francia e soprattutto la Germania l’hanno capito prima di noi, infatti hanno introdotto da tempo forme di partecipazione dei lavoratori agli organi direttivi delle aziende e oggi ne vedono i benefici».

Tre i punti-chiave nella proposta di legge popolare promossa da Cisl: riconoscere un incentivo fiscale alle aziende che inseriscono rappresentanti dei lavoratori nei loro comitati di controllo e in generale negli organismi di gestione; far sì che i lavoratori possano partecipare al capitale di impresa, acquisendone delle quote anche modeste ma avendo diritto ad un proprio rappresentante in CdA; infine che questo meccanismo, che sarebbe su base volontaria per le aziende private, sia attivato obbligatoriamente nelle aziende a partecipazione pubblica.

Con vantaggi concreti per i lavoratori: «In primis la possibilità di partecipare alle decisioni circa l’organizzazione stessa del lavoro, facendo valere in questo l’esperienza dei lavoratori e collaborando così alla crescita delle imprese. E qui arriviamo al secondo vantaggio, oggi particolarmente delicato, perché la partecipazione dei lavoratori favorirebbe il potenziamento di tutti quegli strumenti – dal welfare aziendale ai premi di produzione – che consentono di redistribuire maggiormente la ricchezza prodotta, generando di fatto una crescita delle retribuzioni in un momento di forte stress economico per l’impennata dell’inflazione. In prospettiva, inoltre, la partecipazione dei lavoratori significa la garanzia di conoscere e dare la propria voce sulle grandi scelte strategiche delle imprese, quelle che impattano davvero sul futuro delle aziende ma anche dei lavoratori, come ad esempio le acquisizioni, gli investimenti in nuovi mercati o in nuove linee di produzione, l’esternalizzazione o internalizzazione di alcune lavorazioni. La voce dei lavoratori può dare un contributo importante, è il momento di creare il contesto normativo affinché possa esprimersi, così come hanno fatto altre economie avanzate con cui siamo in competizione come sistema-Paese».

Da qui la proposta di legge popolare, per la quale Cisl Vicenza raccoglierà le firme con una postazione nelle piazze di tutti i principali Comuni della provincia in occasione dei mercati: complessivamente sono oltre 15 le giornate già programmate dal 13 settembre al 3 ottobre, nelle piazze di Asiago, Bassano del Grappa, Breganze, Camisano, Lonigo, Malo, Marostica, Montecchio Maggiore, Montebello, Noventa Vicentina, Sandrigo, Schio, Thiene e Valdagno, oltre che Vicenza naturalmente, e ulteriori date e piazze saranno fissate per il proseguo del mese di ottobre. L’obiettivo di raccogliere almeno 6.000 firme in provincia di Vicenza. «È una grande sfida per la quale sono certo che anche i lavoratori vicentini vorranno dare il proprio contributo, facendo sentire la loro voce», conclude Consiglio.