“Mi preme innanzitutto rassicurare sul fatto che noi ci siamo già attivati presso la Commissione europea opponendoci all’accoglimento, in modo formale, della domanda di registrazione di menzione tradizionale ‘Prosek’ presentata dalla Croazia, nonché alla relativa procedura di pubblicazione. Quindi è già un atto”.
Così il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, durante il question time in aula al Senato rispondendo a un’interrogazione Lega sulla tutela delle denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari italiani, che faceva in particolare riferimento alla “richiesta avanzata dalla Croazia di avvio della procedura per il riconoscimento a livello europeo della menzione ‘Prosek’, da abbinare alla denominazione di un vino bianco locale”, la quale, “si prefigura come l’ennesimo tentativo di plagio dei prodotti italiani, che andrebbe ad unirsi ai tanti messi in atto a livello internazionale, un esempio è l’utilizzo del nome ‘Parmesan’, che rievocano in maniera ingannevole le origini italiane di questi prodotti; il Prosek sarebbe infatti – spiegava l’interrogazione – la traduzione in lingua croata del Prosecco, quest’ultimo conosciuto in tutto il mondo quale prodotto di eccellenza dell’enogastronomia italiana, e le cui colline di origine, tra Conegliano e Valdobbiadene in Veneto, dal mese di luglio 2019 sono riconosciute patrimonio dell’umanità dell’Unesco”.
“Abbiamo rappresentato la nostra ferma contrarietà all’accogliemnento della richiesta in questione in quanto la menzione – ha spiegato Patuanelli – corrisponde in traduzione al nome della Doc Prosecco e delle Docg Conegliano-Valdobbiadene prosecco e Colli Asolani prosecco in netto contrasto con la normativa europea di riferimento”.
“Assicuro quindi che è ferma intenzione del Governo continuare a seguire con estrema attenzione la questione rappresentata al fine di garantire alle nostre produzioni la tutela che meritano e per contrastare tutti i possibili attentati, ed è giusto chiamarli così, alle nostre prestigiose Dop e Igp, non ultime le usurpazioni di carattere commerciale che vengono perpetrati sui siti Internet. Purtroppo è ancora fresco il modo in cui è finita la vicenda del Tocai, non dobbiamo assolutamente ripetere quella situazione”.
Fonte Public Policy