Protesta anti Israele a Vicenza, grave un poliziotto. Il Bocciodromo: “Centrosinistra silenzioso. Noi estranei ad attacchi con ordigni”

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Sospetta lesione a una vertebra cervicale e 45 giorni di prognosi per il più grave degli agenti di polizia feriti nel corso della protesta anti Israele a Vicenza, organizzata e sviluppata dai centri sociali del Nord Est in concomitanza con la manifestazione Vicenza Oro.

L’agente ferito sabato mattina, 20 gennaio 2024 – secondo le ricostruzioni fornite -, sarebbe stato colpito con un oggetto contundente. Il poliziotto appartiene al reparto mobile di Padova. Con lui, altri 9 agenti hanno dovuto ricorrere alle cure mediche, con indice di gravità variabile.

Nel corso degli scontri avvenuti durante la protesta anti Israele a Vicenza, la polizia ha fermato e denunciato cinque persone, che facevano parte dei gruppi di manifestanti. In relazione alle condizioni dell’agente rimasto ferito, per loro le ipotesi di reato sono lesioni, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

Gli investigatori hanno a disposizione diversi filmati realizzati nel corso dei tumulti delle scorse ore e, per questo motivo, passandoli al setaccio, potranno fare maggiore chiarezza su quanto accaduto e, presumibilmente, il numero delle persone indagate potrebbe aumentare.

La vicenda – come riportato anche da queste pagine – ha suscitato molte reazioni da parte del ondo politico e sindacale, oltre a guadagnare spazio anche sul piano nazionale dei vari media.

Su Il Giornale di Vicenza in edicola oggi viene dato spazio alla posizione de Il Bocciodromo, il centro sociale ai Ferrovieri, con le parole di uno dei portavoce, Marco Zilio: “Le nostre rivendicazioni sono sempre le stesse. È ora che la politica si prenda l’impegno per una de-escalation di questa guerra globale di cui stanno facendo le spese la striscia di Gaza e la Cisgiordania“, ha dichiarato.

Ha inoltre aggiunto: “La politica locale deve impegnarsi per chiedere il cessate il fuoco e mi riferisco soprattutto al centrosinistra che non dice nulla mentre la città è teatro di profitti che servono a finanziare la guerra”.

Particolare delicato, le accuse sull’uso di ordigni modificati in modo da offendere le forze dell’ordine, sparati anche ad altezza uomo, Zilio ha detto: “Smentisco assolutamente. Il nostro obiettivo era andare alla fiera a bloccare il padiglione israeliano. Quelle cose lì non fanno parte del nostro agire, non vogliamo fare del male gratuito alle persone”.