Sono un centinaio le persone che la mattina del 10 ottobre si sono ritrovate davanti al tribunale a Borgo Berga per l’annunciata protesta dei residenti del quartiere, affiancati dalle associazioni ambientaliste Comitato anti-abusi, Legambiente e Italia Nostra, i cui rappresentanti tra l’altro sono stati citati in giudizio per diffamazione dalla società proprietaria delle nuove costruzioni. Alcuni di loro hanno marciato per mezz’ora in silenzio con dei cartelli sul corpo.“L’area era diventata un boschetto – racconta Emanuela Bortolaso, residente di via Leoni – ma ora è stata liberata con le ruspe (nella foto ndr) e in una baracca gialla sono contenuti nuovi materiali per costruire: stamattina c’erano tre camion dentro l’area dissequestrata. Inoltre in via dello Stadio, all’incrocio con via Leoni, stanno costruendo una maxi rotatoria di accesso al nuovo lotto E per nuovi appartamenti“.
A parlare è anche il consigliere comunale di Coalizione Civica, Ciro Asproso: “l?inchiesta avviata dalla Magistratura nei confronti di Sviluppo Cotorossi non si è ancora conclusa, ma il recente dissequestro del Lotto E genera forti preoccupazioni per il rischio che l?area possa essere ulteriormente cementificata e che vi sia un aggravamento del rischio idraulico“.
“Fin dai tempi delle RC1 – continua Asproso – le famigerate aree di completamento dove non venivano applicati i limiti d?altezza, e che tanti danni hanno procurato al nostro tessuto urbanistico, Vicenza deve fare i conti con una legalità debole e con un?interpretazione delle Norme di Piano alquanto labile e discrezionale. Peraltro, proprio in riferimento alla violazione delle Norme di PRG, il giudice Gerace ha sottolineato che il dissequestro non preclude il prosieguo dell?azione penale da parte del pubblico ministero”.
“In attesa – conclude il consigliere di minoranza – di conoscere gli ulteriori sviluppi del capitolo giudiziario restano da capire le intenzioni di questa Amministrazione in merito alle necessarie misure sanzionatorie nei confronti di Sviluppo Cotorossi. Ricordo che secondo la Procura, lo stesso Tribunale e l?intero complesso di Borgo Berga risultano costruiti nella fascia di rispetto fluviale, che la cementificazione del Lotto E è stata autorizzata pur in mancanza della compatibilità idraulica e che l?innalzamento delle quote arginali e del piano di imposta dei fabbricati aggrava il rischio idrogeologico”.