Apprendo – è scritto in una Domanda di Attualità di Ciro Asproso – che esiste uno Studio di fattibilità per realizzare il “Centro polifunzionale della Protezione Civile” all’interno del Parco della Pace, ma il Consiglio comunale ne è tenuto all’oscuro, così come restano da chiarire le possibili fonti di finanziamento.
Da mesi sarebbe al lavoro un non meglio precisato “Tavolo tecnico” per apportare modifiche al Progetto del Parco che, giova ricordare, è il frutto di un processo partecipativo lungo e articolato, e in cui furono coinvolti soggetti influenti della nostra Comunità, rappresentanti di Associazioni, singoli cittadini. Un criterio e un percorso di partecipazione con cui, anche idealmente, si voleva porre rimedio alla triste esperienza di un recente passato costellato da troppe reticenze e omissioni.
Come dimenticare che la Città fu, dapprima lasciata all’oscuro sulla vera natura degli accordi intergovernativi, e poi lacerata da una contrapposizione tra favorevoli e contrari che fatica a rimarginare? Che dire poi, di coloro che ebbero un ruolo di primo piano negli avvenimenti di quegli anni e che ancora oggi perseverano nei medesimi propositi e utilizzano gli stessi metodi?
“Mutatis mutandis”, sembra di rivivere lo stesso clima di omertà e d’indifferenza per le regole del confronto democratico.
Ricordo come ieri quel dicembre del 2005 quando, insieme al consigliere Dalla Pozza, presentammo una Domanda di Attualità per avere informazioni sull’accordo tra Ministero della Difesa e Governo statunitense in merito alla cessione dell’aeroporto. In quella circostanza Sindaco e Giunta disertarono l’Aula e in seguito l’assessore alla Mobilità Claudio Cicero, pressato dalla Stampa, finse di essere all’oscuro di tutto. Nonostante il suo diretto coinvolgimento nella vicenda e sebbene il progetto fosse già al vaglio dell’Edilizia privata.
Come dimostra la storia di questi anni, vi erano degli ottimi motivi per non fidarsi allora e ve ne sono altrettanti per non fidarsi oggi.
Tutto ciò Visto e Considerato si CHIEDE:
- Il Progetto del Parco della Pace viene sovvenzionato dallo Stato con 8,6 milioni di euro nell’ambito delle compensazioni per la Base del Din e per 3,7 milioni attraverso il Bando periferie. Nell’ultima Finanziaria è stata inserita una Norma che prevede di restituire al mittente: “le risorse finanziarie derivanti dalle eventuali economie di gestione, o comunque realizzate in fase di appalto”, con riferimento al Bando periferie. Come può essere realizzato il Polo delle emergenze che non è previsto nel capitolato d’appalto? Con quali soldi si pensa di attuare le modifiche al progetto, forse con i Fondi regionali? Altro denaro dei contribuenti che potrebbe essere meglio impiegato per opere di rigenerazione urbana e di riqualificazione urbanistica?
- Chi fa parte del Tavolo tecnico e con quali con competenze? Perché non vi sono rappresentanti del Consiglio comunale? Perché non sono presenti gli esperti che hanno già lavorato col “Tavolo della Partecipazione” che fu istituito nel 2013 con Delibera di Giunta e mai revocato?
- Si torna a parlare della Pista di volo e di ulteriori impermeabilizzazioni del terreno, nonostante sia ormai acclarato che la costruzione della Caserma Del Din ha compromesso definitivamente la rete di drenaggi del vecchio aeroporto. Come si pensa di ovviare ad un così grave condizionamento di carattere idrogeologico?