“La Protezione civile veneta sta dimostrando una capacità di intervento all’altezza della gravità dell’emergenza Covid-19: assieme al sistema socio-sanitario è stata ed è in prima linea e ha contribuito a dare sicurezza ai cittadini”. Così al termine dell’incontro quest’oggi a Vicenza tra il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti e il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, affiancato dall’assessore alla protezione civile del capoluogo berico, Matteo Ierardi e dalla coordinatrice provinciale Chiara Garbin.
“Abbiamo fatto il punto della situazione in un momento delicatissimo per il Veneto. Non dimentichiamo che la protezione civile, oltre ai servizi che eroga, è una antenna sensibilissima capace di riportare e segnalare situazioni complesse che magari sfuggono cosa tutt’altro che secondaria in questa fase quando si inizia a guardare al domani con doverosa e quanto mai necessaria prudenza ma anche con speranza motivata” ha spiegato il presidente Ciambetti che in sede europea è stato il promotore e relatore al Comitato delle Regioni a Bruxelles lo scorso anno di provvedimenti riguardanti appunto le tematiche dei grandi rischi e la Protezione civile.
“Tra le tante immagini di questi giorni difficili che rimarrà fissa nella mia mente e penso nella mente di molti veneti – ha detto Ciambetti – c’è quella della sede della Protezione civile a Marghera, con il presidente Luca Zaia affiancato da Manuela Lanzarin, assessore regionale alla sanità, e Gianpaolo Bottacin, assessore regionale alla protezione civile, che hanno riassunto in loro l’impegno e il lavoro svolto da tutte le Istituzioni locali venete. Vicenza non è stata di certo con le mani in mano e ne è testimonianza l’attività del coordinamento provinciale attivato da Francesco Rucco e guidato da Chiara Garbin a cui fanno riferimento almeno una quindicina di centri operativi comunali e centinaia di volontari in tutta la provincia, che hanno svolto servizi essenziali in questi i giorni – ha detto Ciambetti – Pensiamo, proprio in queste ore direi, anche solo a Vivenza città alla consegna casa per casa dei buoni alimentari fatta dai volontari di protezione civile.
Un lavoro spesso per così dire invisibile, da gregari, gregari necessari perché senza di loro non si fa tanta strada. Gesti piccoli e grandi attorno ai quali una comunità ritrova sé stessa, riconoscendosi in quella solidarietà e spirito di sacrificio che vede il suo culmine nel sistema della sanità, dai medici di base il cui lavoro è stato incredibile fino agli ospedali dove medici, infermieri e operatori socio-sanitari hanno retto l’impatto di un tsunami devastante. Ebbene – ha concluso Ciambetti – in questo quadro la protezione civile veneta, con la sua organizzazione, i suoi volontari e le associazioni di volontariato, ha svolto un ruolo imprescindibile diventando un punto di riferimento per tutti”.
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