Domani ricorre il trentesimo compleanno del Sistema di Protezione Civile, che venne
istituito e regolamentato, come Servizio nazionale in Italia, il 24 febbraio con Legge
225 nel 1992. Prima di allora esistevano delle organizzazioni di protezione civile,
costituite da semplici cittadini che si attivavano in forma spontanea, volontaria e
solidaristica ogni qualvolta scoppiava, sul territorio nazionale, una qualche catastrofe
ed emergenza (terremoti, alluvioni, etc.).
“Con la Legge 225/92 – ricorda l’assessore alla Protezione Civile della Regione del
Veneto, Gianpaolo Bottacin –, viene infatti inserito il volontariato tra le componenti e
le strutture operative del Servizio nazionale e stabilito che deve essere assicurata la più
ampia partecipazione dei cittadini e delle organizzazioni di volontariato di protezione
civile nelle attività di previsione, prevenzione e soccorso, in vista o in occasione di
calamità naturali”.
Sempre nella Legge si evince anche il compito del Servizio nazionale che è quello di
“tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal
pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e altri eventi calamitosi”.
“Da allora il Sistema si è costantemente affinato, – spiega l’Assessore –
specializzandosi anno dopo anno, aumentando sempre più il livello di preparazione dei
volontari e l’organizzazione territoriale. Basti pensare che in Veneto attualmente
possiamo contare su ben 511 associazioni attive sul territorio”.
“Nel 2018, con il nuovo Codice statale di Protezione Civile, approvato attraverso il
D.lgs. 1 di quell’anno, – dettaglia Bottacin – il percorso si è aggiornato e ulteriormente
perfezionato, anche grazie ad ampi nostri contributi nella stesura del testo, tra i quali
l’inserimento del ruolo dei Presidenti di Regione come Autorità di Protezione Civile. E
ora, dopo la nuova normativa nazionale, stiamo giungendo al traguardo anche di quella
regionale, attraverso la quale andiamo a definire con legge quanto già collaudato in
varie occasioni e normato con atti amministrativi”.
“In questi trent’anni ne è stata fatta di strada – prosegue l’Assessore -, in particolare da
parte del volontariato veneto che, a livello di numeri, non ha eguali. Basterebbe in tal
senso ricordare il preziosissimo lavoro messo a disposizione negli ultimi due anni di pandemia, durante i quali dal 21 febbraio 2020 sono stati impiegati ben 12.600
volontari, che hanno messo a disposizione gratuitamente 425.000 giornate uomo che,
se monetizzate, significano abbondantemente oltre 90 milioni di euro donati alla
collettività. Un lungo percorso in questi anni dunque, in cui il sistema veneto ha spesso
dimostrato tutta la sua centralità tanto da ricevere anche il plauso del Presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella, dopo la gestione di un’altra delicatissima emergenza,
quale è stata Vaia”.
“Questa ricorrenza è dunque per me preziosa occasione, – conclude Bottacin – ancora
una volta per ringraziare di cuore tutte le donne e gli uomini della Protezione Civile,
che da tantissimi anni rappresentano un fondamentale supporto per la sicurezza del
territorio, sapendosi affiancare ai professionisti del soccorso negli interventi più
delicati, ma che sanno anche essere presenti in numerosissime altre occasioni a
supporto dei cittadini in eventi collegati alla semplice quotidianità”.
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