Protezione civile Ana di Vicenza in prima linea contro il Coronavirus: centinaia i volontari delle Penne nere impegnati da settimane

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all'Ospedale Zevio
all'Ospedale Zevio

Sono giorni di lavoro intenso e in prima linea per i volontari delle squadre dell’unità di Protezione Civile, della Sezione Alpini di Vicenza “Monte Pasubio”, durante l’emergenza Covid – 19.

Due mesi fa, con il montaggio delle tende all’ospedale di Noventa Vicentina, sono iniziate le attività connesse alla diffusione, anche nella nostra regione, dell’ormai noto coronavirus. Da allora, per i volontari della Pc degli alpini è iniziato un crescendo di impegni sempre più pressanti e sempre più gravosi, ma sempre assolti con successo. Dal montaggio delle tende alla casa circondariale di Vicenza, ad inizio marzo, si è passati alle attività di ripristino delle strutture ospedaliere dismesse di Monselice (PD) e di Zevio (VR), dove sono rispettivamente intervenuti 80 e 60 volontari. L’attività si è conclusa con successo il 4 aprile dopo circa 300 intense giornate di lavoro, calcolate in base al numero di giornate svolte da ogni singolo volontario.

Nel frattempo, altri 300 volontari si sono messi a disposizione dei Centri Operativi Comunali (C.O.C.) del territorio berico, per i quali hanno svolto le attività più diverse; attività che vanno dalla distribuzione di mascherine protettive, di pasti, di buoni spesa e di attrezzature informatiche, fino al supporto alla Polizia locale e ai servizi di varia natura richiesti dalle Amministrazioni locali. Il tutto, finora, per un totale di oltre 2250 giornate di lavoro. Al polo ospedaliero di Schiavonia (PD), è invece in fase avanzata l’allestimento del nuovo ospedale da campo donato all’Italia dal Qatar, ed anche qui sono intervenuti 27 volontari. Giornate intense di lavoro anche per i 10 volontari della squadra telecomunicazioni, chiamata ad intervenire per l’attivazione di ponti radio, collegamenti internet per le attività di segreteria e per il collegamento delle varie squadre in attività e rispettivi mezzi operativi. È stata attivata la maglia radio che collega tutte le squadre ed le altre sezioni.

donne Protezione civile Vicenza

In questa situazione di assoluta emergenza è stata anche necessaria l’attivazione, nel capannone industriale recentemente acquistato dall’Ana nazionale a Campiglia dei Berici (VI), del nuovo deposito della colonna mobile Ana del 3° Raggruppamento. Si è trattato non solo di adattare l’immobile, ma anche di ricevere e sistemare correttamente tutti i materiali e le attrezzature trasferite dalla precedente sede di Motta di Livenza (TV). Nei nuovi locali di Campiglia, ha trovato sede anche il Polo logistico regionale, con le conseguenti attività di ricezione, immagazzinamento e successivo smistamento alle sedi indicate dalla Regione Veneto, di materiali medicali. L’attività è intensa e sta coinvolgendo decine di volontari appartenenti alle varie Sezioni Ana del Veneto e tra questi anche alcune decine di componenti delle Squadre vicentine.

A Pasqua, c’è stato inoltre l’incendio (forse doloso) che ha mandato in fumo decine di ettari di bosco sulle pendici di Cima Marana nell’alta valle del Chiampo. In aiuto alle squadre dei vigili del fuoco, sono arrivati anche 17 volontari della Pc degli alpini della “Monte Pasubio”, che hanno dato prova di grande preparazione e capacità d’intervento.

«È commovente assistere a tanto entusiasmo e disponibilità – dichiara Luciano Cherobin, presidente della Sezione “Monte Pasubio” -. Questo è il primo sentimento da presidente che voglio esprimere a tutti gli alpini e amici degli alpini che in questi giorni stanno lavorando per tutti noi. Vedo come ad ogni richiesta del coordinatore Francesco Antoniazzi, in breve tempo i volontari rispondono con la loro straordinaria disponibilità. Questa è la testimonianza più cristallina di cos’è l’Ana e di cosa potrebbe ancor più rappresentare per la nostra Patria se, finalmente, si reintroducesse il servizio militare obbligatorio, quale scuola di vita per i nostri giovani».


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