Prove tecniche di caro vacanze, la Repubblica: volano i prezzi di benzina e treni

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Vacanze
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Di Rosaria Amato, da la Repubblica (19 giugno 2021). Volano i prezzi della benzina e i biglietti dei treni. Caffè, cene e aperitivi viaggiano verso rialzi vicini al 2%, e i prezzi dei pacchetti turistici sono già oltre il 4%. Mentre Confcommercio fa i conti del 2020, registrando un calo dei consumi come non si era più visto dal dopoguerra (-11,7%, 126 miliardi in meno), gli italiani a maggio, primo mese di riaperture, hanno già ricominciato a spendere, con un balzo del 14,2% sull’anno scorso. Per quest’anno le previsioni di Confcommercio sono di un aumento dei consumi del 3,8%. Un segnale incoraggiante anche se è ancora troppo poco per tornare in pareggio: «Non si riuscirà a recuperare nemmeno un terzo di quanto perso durante la pandemia», stima il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella. Ed è ancora un dato incerto, «soprattutto per le incognite sulla ripartenza del turismo internazionale ».
Eppure dal lato prezzi ci sono già segnali di carovacanze: in aumento i prezzi di bar, pasticcerie, ristoranti, gelaterie. I biglietti dei parchi di divertimento aumentano del 3,1% su base annua, quelli dei musei del 2,4%, parchi nazionali e giardini zoologici più 5%, villaggi vacanze e campeggi più 1,4%: rialzi non da capogiro, ma tutti superiori alla media dell’inflazione, che a maggio è dell’1,3%. Negativo ancora l’andamento delle tariffe alberghiere e dei pacchetti vacanze internazionali, ma probabilmente perché a maggio non era ancora stato chiarito il funzionamento del passaporto turistico.
Sottolinea l’Unione Consumatori, che ha effettuato la rilevazione sul database dell’Istat: «Sono aumenti legati alla domanda, che è ripartita solo per alcuni settori, i pasti fuori casa, il tempo libero in città. – osserva Mauro Antonelli, dell’ufficio studi dell’associazione – Tra l’altro, il mese di maggio non ha neanche avuto ponti quest’anno. Per vedere la vera ripartenza di consumi e prezzi bisognerà aspettare giugno». Gli aumenti più significativi per chi programma le vacanze sono legati ai prezzi dell’energia: ma in questo caso la domanda interna ha poco peso, l’aumento è piuttosto legato ai prezzi internazionali delle materie prime. Nel confronto annuo esplodono i prezzi della benzina (più 16,1%), voli intercontinentali (più 15,4%), gasolio per mezzi di trasporto (più 15,1%) e i biglietti dei treni (più 9,4%). Più contenuti gli aumenti del trasporto marittimo (più 2,5%).
Anche Confesercenti guarda con fiducia alla stagione che si apre: «La ristorazione ha già ricominciato a camminare, e in qualche caso persino a correre – conferma Vittorio Messina, presidente di Assoturismo – . Ci aspettiamo una risposta piuttosto omogenea per luglio e agosto. L’importante è che non si chiuda di nuovo ».
Ripresa e inflazione legate al turismo però vanno a due velocità: le località balneari già volano, le città d’arte sono ancora in “lockdown”. «Nonostante la stagione non sia ancora partita per via della primavera fredda, in molte località balneari c’è già il tutto esaurito. – conferma Antonio Capacchione, presidente Sib Confcommercio – Sta tornando anche la domanda estera che l’anno scorso non c’era stata, e questo determina una iniezione di ottimismo ». E anche un ritocco verso l’alto delle tariffe, ammette la Sib, nell’ordine del 2-3%.
Le città d’arte, invece, stentano: a Firenze le tariffe degli alberghi sono calate a maggio del 12,1%, a Roma del 10,5%. «Le città d’arte vivono di turismo internazionale. – dice Aldo Cursano, presidente vicario Fipe Confcommercio – Anche perché i residenti non abitano più nei centri storici, e molti uffici sono ancora in smart working. Se non si punta a politiche specifiche, che facciano in modo che almeno i residenti si possano riappropriare delle loro città, per vedere un museo, prendere un gelato, andare al ristorante, persino le grandi aziende saranno costrette a chiudere» .. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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