Pur non potendo e non volendo attribuirne il “merito” alla mia persona visto anche il meccanismo elettorale senza preferenze, nel momento in cui ho preso atto che sono non pochi per una lista debuttante come INSIEME i voti ricevuti, soprattutto a Vicenza capoluogo e, in subordine, in provincia, dove pure è conosciuta la mia attività giornalistica nel network locale VicenzaPiù, voglio, intanto, ringraziare chi, come i dirigenti del Psi, Luca Fantò e Gianluca Capristo, e i suoi militanti mi hanno aiutato in questo debutto a… 67 anni (nella foto il direttivo PSI di Vicenza, ndr).Poi ringrazio chi, facendo scelte di campo e non di opportunismo o di pancia, ha dato fiducia ai punti salienti del nostro programma e alle persone che si sono sforzate di farlo conoscere anche tramite i media tradizionali tipicamente poco interessati a chi per farsi notare parla di progetti e, magari, sogni da realizzare e non solo di slogan, che, lo abbiamo visto, portano prima in alto e poi fanno sprofondare chi di slogan ha nutrito le sue parole.
La generale sconfitta del centro sinistra è, soprattutto, dovuta, secondo “il candidato Coviello“, all’emulazione crescente da parte dei suoi esponenti dei modelli di comunicazione politica, che hanno fatto vincere, prima, Berlusconi e il suo metodo e, ora, Salvini e Di Maio, e che, in premessa, negano la politica come confronto di idee e progetti e la tramutano in una continua e cangiante esibizione teatrale in cui gli spin doctor e i sondaggisti spingono i “politici” 4.0 a dire alla gente quello che la gente vorrebbe sentirsi dire e non a capire cosa realmente bisogna fare per rispondere alle sue esigenze fondamentali.
Non è un caso che la deriva populista (non popolare, si badi bene) ha premiato chi si è fatto portatore di voce delle ultime pance, M5S e Lega, e ha bocciato Berlusconi e il suo emulo nell’ologramma del fu partito Democratico, nato sull’equivoco della fusione tra due anime, quella della DC e e del PCI, che potevano trovare compromessi di volta per volta per l’attuazione dei propri, diversi ideali ma che, nel doverli obbligatoriamente ricercare per ogni singola decisione interna, si sono trasformati in un agglomerato vischioso in cui il compromesso sempre e comunque ha fatto perdere sia l’identità cattolica che quella socialista e ha generato anche l’ultima, drammatica scissione, pessima per il Pd e per LeU, peggiore per i cittadini che vogliono una società più giusta e più aperta.
INSIEME è stato e, per me, è un progetto che getta il seme dell’unione del pensiero di sinistra e non della sua frammentazione che, come sempre, favorisce le forze che nel tempo danneggiano i cittadini.
I numeri di Vicenza, dove sono più conosciuto e superiori alla media nazionale, e quelli del Vicentino mi incoraggiano a non parlare al “passato” per INSIEME o per un progetto analogo ma a pensare e ad agire fin d’ora per un futuro locale vista la mia… giovane età.
Se pure non sono dati confrontabili omogeneamente traggo dall’esame di alcuni numeri la conclusione che Luca Fantò, segretario provinciale e regionale del Psi, ha girato agli iscritti: “A Vicenza ed in quasi tutti i comuni del Vicentino, seppur di poco, siamo cresciuti. I nostri voti di ieri sono i voti del PSI poiché a Vicenza, a parte l’ottimo Francesco Conzato di civici, verdi e prodiani non ce ne sono“.
Ebbene ecco i numeri che mi confortano come seme per il futuro: a fronte dei 308 voti in città delle ultime regionali in queste politiche in 450 hanno messo la X su Insieme alias Psi e in provincia dai 659 consensi delle stesse regionali ora in 2.086 hanno approvato il programma socialista, ulivista e civico di INSIEME.
Sono numeri, l’ho premesso, non totalmente confrontabili fra di loro e percentualmente non significativi ma sono numeri raggiunti con voti espressi da cittadini che hanno seguito i loro ideali e non le loro, pur rispettabili, pance.
Sono numeri da cui voglio partire per continuare, se potrò, la mia esperienza politica che è la naturale prosecuzione di quella del giornalista di approfondimento e denuncia delle disuguaglianze, l’ho detto 30 giorni fa quando ho accettato la folle sfida.
Ma con quella follia parlerò per trasmetterne una parte, insieme ai 450 cittadini di Vicenza e ai 2.086 delle provincia, a tutti quelli in più che potrò raggiungere, da oggi in poi, con o senza i media a supporto.
Perché, ricordatelo o sappiatelo, questa è la mia grande presunzione: io nasco alla scuola di Steve Jobs.
Lui disse agli studenti di Stanford nel giorno della loro laurea: “…Pronti nel cominciare una nuova avventura, auguro questo a voi. Siate affamati. Siate folli“.
Io, mentre Di Maio inneggia al “superamento delle ideologie per fare cose concrete” (come se nel farle non ci si debba ispirare a una visione, politica, del mondo e della società) e mentre Salvini come massimo suo pensiero promette “buon senso“, rispetto democraticamente tutti gli elettori italiani, la maggior parte, che li hanno votati ma, come da 12 anni con i miei scritti lotto per una società migliore e più giusta, basata, però, su ideali e non limitata al buon senso del day by day, ai vicentini proporrò di guardare oltre il particolare quotidiano e l’interesse personale: “siate affamati, siate folli” per una società più giusta, tutti INSIEME.
Questo è il mio saluto da candidato, questo da domani è il mio impegno da Coordinatore cittadino del Psi di Vicenza.
Giovanni Coviello
Candidato al Senato per Insieme Collegio Veneto 2
Coordinatore cittadino del Psi di Vicenza