Il MoVimento 5 Stelle – comunica una sua nota – ha portato a Roma i sindaci del Veneto per fare il punto sulla chiusura dei punti nascita di Adria, Valdagno e Piove di Sacco. I primi cittadini Omar Barbierato, Giancarlo Acerbi, Davide Gianella, il presidente della conferenza dei sindaci dell?Usl 5 e sindaco di Rosolina Franco Vitale e Matteo Tegazzini, vicesindaco di Trecenta, hanno incontrato oggi il ministro della Salute Giulia Grillo e il sottosegretario Maurizio Fugatti insieme a Giovanni Endrizzi (M5S) della commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama e il consigliere regionale M5S del Veneto Jacopo Berti.Si è aperto un tavolo di confronto per mettere in campo un percorso atto a garantire la salute delle mamme venete e delle famiglie mantenendo alta la qualità dei servizi sanitari sul territorio. I primi cittadini hanno spiegato le criticità delle zone su cui insistono i punti nascita evidenziando anche l?alta qualità dei presidi. Sono quindi in corso le valutazioni delle richieste di deroga presentate per i punti nascita veneti e il Ministero ha dimostrato grande disponibilità nei confronti delle istanze dei sindaci.
Ecco di seguito quanto espresso dai sindaci:
PIOVE DI SACCO. Nello specifico, Davide Gianella, parlando di Piove di Sacco, ha insistito sui lunghi tempi di percorrenza necessari per raggiungere gli ospedali di Padova o Chioggia e l?attuale garanzia degli standard di sicurezza.
VALDAGNO. Il primo cittadino di Valdagno Giancarlo Acerbi ha spiegato che il territorio di riferimento è a tutti gli effetti un territorio di montagna e che come tale ha bisogno di mantenere il punto nascita viste le criticità delle viabilità, l?aumento dei parti e l?alto standard qualitativo mantenuto. ADRIA. Omar Barbierato, sindaco di Adria, ha evidenziato i requisiti organizzativi, tecnologici e di sicurezza del presidio e le difficoltà del territorio del Polesine con la presenza di fiumi, lagune e valli e la pericolosità della strada Romea, unica percorribile per raggiungere gli ospedali vicini.
PRESIDENTE CONFERENZA SINDACI. Gli ha fatto eco il presidente della conferenza dei sindaci Franco Vitale ricordando che la zona del Delta è da ottobre 2016 riconosciuta come paragonabile alla montagna per le difficoltà di comunicazione sotto il fronte scolastico, di mobilità e sanitario, all?interno del contratto di foce Delta per la strategia nazionale di aree interne. Il sottosegretario Fugatti, commentano Endrizzi e Berti, ?ci ha comunicato che sono in corso delle valutazioni sulle richieste di deroga che sono state avanzate. Ha espresso grande disponibilità e apertura sulle istanze portate avanti dai sindaci anche in base al calo demografico?.
?Continueremo il nostro lavoro accanto ai sindaci, che si sono detti molto soddisfatti per l?incontro ? spiegano Berti ed Endrizzi – il nostro faro è sempre quello di dare voce ai territori e ai cittadini, e anche stavolta abbiamo portato le esigenze del territorio alle istituzioni”.
“Questi punti nascita – concludono i due esponenti veneti del Movimento 5 Stelle – sono fondamentali per dare un punto di riferimento alle giovani coppie e alle famiglie venete, così si potrà aiutare la ripresa demografica?.
“Abbiamo portato a Roma – dice Berti – i sindaci veneti per far capire al Ministero che i punti nascita del Veneto non possono e non devono essere chiusi. Questa mattina abbiamo accompagnato gli Amministratori di Adria, Trecenta, Valdagno e Piove di Sacco, assieme ad altri esponenti delle aree che sarebbero direttamente colpite dalla chiusura dei punti nascita, a incontrare il Ministro della Salute Giulia Grillo e il sottosegretario Maurizio Fugatti. Abbiamo parlato a lungo, e il Ministero si è dimostrato favorevole a rivedere le deroghe che permetterebbero ai nostri punti nascita di rimanere operativi: stiamo parlando di aree geografiche che per vari motivi hanno bisogno di questo servizio, nonostante i numeri nudi e crudi non rientrino nelle tabelle ministeriali. Ci lavora personale di altissimo livello e sono tutte strutture di eccellenza. I nostri punti nascita hanno tutti i requisiti per essere dei punti di riferimento importantissimi per il territorio e dobbiamo consentire alle giovani coppie e alle famiglie di poter accedere a questo servizio per dare un nuovo impulso alla ripresa demografica veneta. Il Ministero ha ascoltato con grande attenzione quel che avevamo da dire, ora tutti devono fare la propria parte. La Regione deve entrare nel merito e inviare a Roma le richieste di deroga assieme alla documentazione per garantire il mantenimento dei punti nascita. Ancora una volta abbiamo portato la voce dei cittadini, che erano scesi in strada per manifestare e avevano raccolto migliaia di firme, fino alle istituzioni. Fino a Roma. Questo è il nostro credo, questa è la nostra missione”.