Il presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jinping hanno cercato di trasmettere un senso di unità e normalità nelle conferenze che li hanno visti insieme durante il secondo giorno della visita di Stato cinese a Mosca, che ha incluso la firma di 14 accordi.
I due hanno firmato una dichiarazione sull’approfondimento del partenariato strategico e dei legami bilaterali, “che stanno entrando in una nuova era”, ha dichiarato Xi dopo i colloqui con Putin al Cremlino.
Secondo gli analisti, gli accordi non hanno portato a nulla di nuovo: pare si sia trattato perlopiù dell’aggiornamento di accordi che entrambe le parti avevano concordato prima del vertice, tra cui un addendum a un’intesa del 1997 che crea un quadro per incontri regolari tra i leader di Cina e Russia e un accordo su una centrale nucleare che la Russia sta già costruendo in Cina.
I due Paesi hanno anche deciso di cooperare “nel campo della produzione congiunta di programmi televisivi”.
Il grande assente fino a questo momento è stata la presa di posizione di Xi sulla guerra in Ucraina: è mancata la svolta pubblica per porre fine alla guerra che va avanti da oltre un anno, nonostante Xi continui a presentarsi come un mediatore tra le due parti.
Da un paio di giorni circola la notizia che il presidente cinese chiamerà il suo omologo ucraino, ma ancora non sono arrivate conferme in merito.
Quello che questi giorni a Mosca stanno mostrando è il comune interesse dei due Paesi a sfidare un ordine mondiale guidato dagli Stati Uniti e dai suoi alleati democratici.
Fonte: The Vision