Mi scappa da ridere pensando a quelli che, nel timore di una guerra atomica si sono fatti un rifugio antiatomico con tanto di scatolette di carne Simmenthal, pasta Barilla e pomodori Cirio. Sono buffi, pensano che, una volta finita la guerra, di riemergere e … ricominciare come se nulla fosse avvenuto. Magari passare un attimo al bancomat a prelevare qualche euro, twittare agli amici le prime impressioni del dopo bomba, telefonare all’idraulico per far vedere lo scarico del WC del rifugio che faceva i capricci e rilasciava una fastidiosa puzzetta.
Oddio, è legittimo voler vivere qualche po’ di più a qualunque costo, anche dopo una guerra atomica. L’accanimento terapeutico, se desiderato, è lecito.
Ma mi fa ridere ugualmente.
Sarò inguaribilmente cinico?