Nei territori in cui ha indetto referendum per l’annessione alla Federazione russa che hanno visto soldati con le pistole puntate sugli elettori ucraini, Vladimir Putin ha dichiarato la legge marziale, mostrando uno sforzo per raggiungere i suoi obiettivi militari mentre dal Cremlino i combattimenti vengono definiti “difficili”.
La mossa consentirebbe alle autorità filo-russe di imporre restrizioni ancora più severe: imporre il coprifuoco, sequestrare proprietà, reinsediare con la forza i residenti in un’altra regione, imprigionare immigrati privi di documenti, stabilire posti di blocco e detenere persone fino a 30 giorni.
Nel frattempo, infatti, i funzionari separatisti pro-Cremlino hanno avvertito che la prima linea della guerra potrebbe presto raggiungere la città di Kherson, controllata dalla Russia e situata nella regione meridionale del Paese, e hanno affermato che avrebbero spostato fino a 60.000 civili sul lato occidentale del fiume Dnipro, in previsione di una offensiva ucraina per riconquistare la città, secondo quanto riferito dai media statali russi, ma che i funzionari ucraini hanno definito “allarmismo e propaganda”.
Gli esperti hanno affermato che è stata la prima volta che il Cremlino ha dichiarato la legge marziale dalla seconda guerra mondiale, una mossa straordinaria se si considera che Putin continua a definire la sua invasione dell’Ucraina una “operazione militare speciale” piuttosto che una guerra.
Fonte: The Vision