PwC e KPMG corresponsabili danni a vittime BPVi e Veneto Banca? Entra a gamba tesa Sergio Calvetti che elogia i pm di Treviso ma non di Vicenza

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Avv. Sergio Calvetti, particolrlemnte noto per le sue azioni nella crisi delle banche venete
Avv. Sergio Calvetti, particolrlemnte noto per le sue azioni nella crisi delle banche venete

Egregio direttore, entrambe le banche popolari venete, BPVi e Veneto Banca, ora in Liquidazione coatta amministrativa sono state amministrate negli ultimi 20 anni più  dalle vanità personali dei presidenti e dei manager apicali e dei loro interessi personali che in favore di chi ha dato loro i risparmi!
Ma una banca di rilievo nazionale ancorché con focus regionale (anche se con qualche sbarco al sud alla ricerca di denaro fumante) non vive così tanti anni nell’indebitamento e nella truffa senza “alleati“ esterni che garantiscano una sorta di "immunità" in cambio di favori (vedi acquisti pilotati di banchette allo sfascio) per rendere più serena la vita ai controllori del traffico finanziario nazionale.
I riferimenti sono chiari come lo sono le responsabilità degli attori: Banca d'Italia e CONSOB come si è potuto constatare nelle “farse commissioni Parlamentari“ e nei Processi (vedi quello BPVi).
Ma lo scudo dietro il quale certe banche "vigilate" si proteggono nascondendo carenze o difetti di innocenza è l’istituzione dei revisori nei confronti dei quali scaricano le responsabilità delle mancate contestazioni alle banche stesse sotto la culotte dell'ormai tristemente noto “Ostacolo alla vigilanza“ ottenendo dai giudici tutto ciò che serve per essere scagionate.
E così al di là delle responsabilità degli Organi di Vigilanza predetti, non facili da tradurre in danno esigibile per i risparmiatori, rimangono i revisori e con essi le “Lupe affamate“, le Big four!
Pluricondannate in sede Giudiziaria e Amministrativa continuano a imperversare a tutto campo facendo, quando serve, le “ sordomute “ ma continuando ad incassare profumati compensi!
È il caso delle due banche Venete dove PWC e KPMG hanno consentito agli amministratori di gabbare (truffare?) i risparmiatori non evidenziando sia le mancanze di garanzie dei prestiti sia i finanziamenti per l’acquisto delle azioni stesse della banca in violaIone della norma del codice civile art. 2358, con ciò contribuendo alla falsità dei valori delle azioni.
Non va poi dimenticata la certificazione dei prospetti informativi degli alimenti di capitale del 2013 e 2014 che hanno fatto cadere nella rete migliaia di risparmiatori che hanno così  perso tutto l’investimento.
Questi eventi, che sottoponiamo ai giudici per valutarne la criminosità, sono perfettamente sovrapponibili delle due banche come se la regia fosse la stessa! Azzardiamo il nome del soggetto capo e dei suoi concorrenti?
Meglio di no ad evitare querele!
È giunto il momento di ottenere tutto ciò che questa attività, tipica di una vera e propria associazione a delinquere, ha portato via ai poveri  ignari risparmiatori.
A questo punto le strade da intraprendere per ottenere giustizia nei confronti delle società di revisione si biforcano.
Da una parte c'è PWC per la quale la Procura di Treviso con tenacia e attenzione al risarcimento dei risparmiatori soci della fu Veneto Banca ha portato ad una istruttoria che ne ha provato documentalmente la responsabilità tanto da condurre la Procura di Roma competente a depositare la richiesta di rinvio a giudizio.
L’inerzia, invece, della Procura di Vicenza verso i revisori di KPMG ha lasciato nelle sole mani dei legali dei risparmiatori soci della ex BPVi la ricerca di prove per poter avviare la causa civile con buona percentuale di possibilità di condanna.
In definitiva entrambe le banche hanno a nostro avviso commesso illeciti analoghi
Ma, mentre per PWC la Giustizia si è posta a fianco dei risparmiatori, per KPMG la giustizia (con una iniziale che oggi non ci pare maiuscola) ha preferito andare verso una responsabilità penale fine a se stessa senza che possa servire alla reintegrazione dei patrimoni azzerati. Infatti tutti gli imputati, pur presupponendone la loro condanna, non potranno nemmeno in minima parte disporre di tanto quanto servirebbe a risarcire i danneggiati.
Ringrazaindola per l'ospitalità, egregio direttore, gliela chiederemo di nuovo per una prossima puntata in cui spiegheremo le diverse insidie probatorie dei due casi per ottenere Giustizia risarcitoria da parte dei revisori!
Avv. Sergio Calvetti
Foro di Treviso

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