Il numero 3 del 2019 di Quaderni Vicentini del direttore Pino Dato, ben 240 pagine di approfondimenti a soli a 12 euro nelle librerie e nelle migliori edicole di Vicenza, si caratterizza per quattro storie inedite:
- Il racconto di Pino Dato della vicenda relativa a quelle ricchezze mobili dell’eredità Roi destinata all’omonima fondazione, di cui Gianni Zonin fu a lungo esponente di riferimento e presidente, stranamente scomparse in base ad un verbale della Guardia di Finanza di Vicenza e, a quel che risulta, non ancora identificate;
- Il racconto inedito di Tarcisio Bellò sull’evento tragico, costato una povera vita, della montagna collassata sulla sua spedizione e dalla quale è miracolosamente sopravvissuto,
- La pubblicazione inedita di due lettere dei grandi Guttuso e Sciascia, con l’affare Moro sullo sfondo.
- Un’inedita approfondita analisi di Giuseppe Secone sui costi cui va incontro il comune di Vicenza se realizzerà il piano presentato del Parco della Pace
Oltre a questi inediti sul n. 3 di Quaderni Vicentini meritano una segnalazione
- il servizio di Emilio Franzina sulle lettere degli emigranti soldati e delle loro famiglie tra il 1914 e il 1918;
- un’indagine approfondita di Daniele Bernardini sul tema attuale dell’eutanasia in Italia
- un saggio pregevole di Michele Santuliana sulla storica fuga da Lipari di tre protagonisti della nostra migliore storia: Emilio Lussu, Francesco Nitti, Carlo Alberto Rosselli;
- un documentato servizio di Giovanni Coviello sulla vicenda BpV-Bankitalia-Barbagallo;
- un’approfondita analisi di Roberto Baldassarre sul discutibile richiamo ad un fantomatico ‘orgoglio veneto’ da parte di un irriducibile a qualsiasi ammissione di colpa Gianni Zonin;
- un pregevole studio di Luigi Poletto (presidente Anpi) sull’antifascismo necessario;
- un interessante analisi di Gianni Sartori sulla devastazione delle “sacre” rocce di Lumignano das parte di scalatori della domenica senza arte né coscienza.
E infine tante testimonianze sull’attualità vicentina e non solo.