“I dati pubblicati da Arpav ci dicono che il Veneto è sulla strada giusta. Non sono ancora raggiunti gli obbiettivi prefissati ma siamo protagonisti di alcuni importanti traguardi da cui continuare a lavorare in maniera corretta”. Così l’assessore all’Ambiente della Regione Veneto, Gianpaolo Bottacin, commenta il report “La Qualità dell’Aria in breve 2024”, diffuso dall’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale (ARPAV). Il documento analizza l’inquinamento atmosferico nella regione, evidenziando segnali positivi ma anche la necessità di proseguire con determinazione nelle politiche ambientali.
I dati del report: segnali di miglioramento
Secondo il report, il 2024 si posiziona tra gli anni migliori degli ultimi vent’anni per la qualità dell’aria in Veneto, insieme al 2021 e al 2023. Le elaborazioni dei dati provenienti dalla rete di monitoraggio evidenziano una riduzione dei superamenti dei limiti di PM10 rispetto al biennio precedente, in linea con i livelli minimi del 2021. Inoltre, si registra il rispetto generalizzato dei valori limite annuali di biossido di azoto e particolato, accompagnato da un trend positivo per i livelli giornalieri di PM10 e le soglie di ozono.
“Sono numeri che premiano l’impegno – ha sottolineato Bottacin – anche se resta il fatto che, come tutto il bacino padano, il nostro territorio soffre le conseguenze di un contesto geomorfologico da cui deriva uno scarsissimo ricambio d’aria. Questo, unito alla realtà di una delle aree più antropizzate e industrializzate del mondo, non rende semplice il rapido raggiungimento degli obbiettivi”.
Azioni regionali per un’aria più pulita
Il Veneto si conferma all’avanguardia nella lotta all’inquinamento atmosferico. “Siamo la prima regione italiana che, già nel 2004, si è dotata di un piano di tutela dell’atmosfera con oltre 100 misure, aggiornato nel 2016 e rivisto anche quest’anno – ha ricordato l’assessore. – Tra le azioni concrete messe in campo dalla Regione ci sono la rottamazione delle auto più inquinanti e delle stufe obsolete, l’efficientamento energetico degli edifici e il sostegno alla viabilità ciclabile”.
Le misure adottate hanno contribuito, negli ultimi vent’anni, a una riduzione del 75% degli sforamenti annui dei limiti di inquinanti. Tuttavia, l’obiettivo di raggiungere una qualità dell’aria ottimale resta ancora da conquistare.
Le sfide del futuro
Il cammino verso una qualità dell’aria pienamente soddisfacente richiede ulteriori sforzi, soprattutto in un territorio che combina una conformazione sfavorevole a un’elevata densità abitativa e industriale. Nonostante le difficoltà, il Veneto dimostra che risultati concreti possono essere raggiunti con politiche mirate e una visione a lungo termine.
“Continueremo a lavorare – conclude Bottacin – perché i dati positivi registrati finora ci spingono a fare sempre meglio, per garantire un futuro più sostenibile ai cittadini veneti e alle generazioni future”.