Quattro anni dal referendum per l’autonomia, Tomas Piccinini (Veneto Autonomia): “pochi, pochissimi, passi avanti”

"Il mio impegno per dare concretezza alla svolta autonomista votata dai Veneti”

549
Tomas Piccinini (Veneto Autonomia
Tomas Piccinini (Veneto Autonomia

“Lungi da me l’idea di fare polemiche anzi, chi mi conosce sa bene che il mio primo obiettivo è sempre quello di essere propositivo e collaborare per arrivare alla soluzione delle diverse problematiche. Ciò non di meno registro che da quattro anni a questa parte da quel 22 ottobre 2017, data del referendum sull’autonomia del Veneto, non sono ancora stati fatti molti passi in avanti. Ed è mia ferma intenzione usare il mio mandato da consigliere regionale per fare in modo che un’istanza così chiaramente espressa dalla popolazione trovi finalmente concretezza”.

A parlare è Tomas Piccinini, consigliere regionale di Veneto Autonomia. “L’occasione per intervenire sulla autonomia della sua Regione origina da una ricorrenza storica: oggi, 22 ottobre 2021, il referendum sull’autonomia del Veneto compie quattro anni. In quella giornata la Regione superò il quorum richiesto del 50% toccando il 57,2% di votanti con un si plebiscitario che raggiunse il 98,1%. Dopo quattro anni ci si trova ancora in una situazione quanto meno di stallo. E questo nonostante l’iter predisposto dal ministro per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini la quale ha dichiarato che ‘il cantiere sull’attuazione del regionalismo differenziato non si è mai fermato’ e che la commissione di studio e di esperti da lei voluta ‘ha iniziato una interlocuzione tecnica con le Regioni e lavorando ad una relazione finale che sarà poi depositata in commissione Affari regionali’. Io apprezzo ogni volontà, come dicevo, di dare risposta alle istanze della gente – continua Piccinini – Ma mi sembra che sia giunto il momento di dare ai cittadini veneti quello che hanno chiesto. Anche perché nel 2017 sull’autonomia del Veneto non si è espressa una parte di persone riconducibili a questo o a quel partito. Il risultato è stato tale da rendere evidente che il ‘si’ è stato trasversale, voluto e chiesto indipendentemente da appartenenze o simpatie politiche. E questo perché la richiesta risponde ad esigenze concrete, di autonomia gestionale oltre che economica che poco hanno a che vedere con i colori politici. Parliamo di cose concrete e che come tali meritano risposte altrettanto concrete. Risposte che non abbiamo ancora avuto”.  Per arrivare a queste risposte il consigliere è pronto ad impegnarsi “al massimo delle mie capacità. Adesso che con la pandemia stiamo finalmente iniziando a convivere senza più le limitazioni di prima, sono pronto a lavorare a stretto contatto non solo con le istituzioni di riferimento ma anche insieme alla nostra gente. E vigilerò – conclude Piccinini – affinché venga avviato quel percorso che non può essere evitato”.