Questionario Liquidità in Commissione Banche, audizione di Sabatini (Abi) su tassi d’interesse su finanziamenti: il video. On. Zanettin ripropone problema Bcc

253
Audizione Giovanni Sabatini (direttore generale Abi)
Audizione Giovanni Sabatini (direttore generale Abi)

Ieri, in Commissione d’inchiesta sul sistema bancario, è stato audito Giovanni Sabatini, direttore di Abi (Associazione bancaria italiana). Associazione già convocata a Palazzo San Macuto il 22 aprile scorso. La bicamerale ha infatti ritenuto opportuno (ri)chiedere conto dei problemi riscontrati nel questionario (qui le nostre analisi, ndr) ricevuto dalle banche in merito all’applicazione del Dl Liquidità e Cura Italia.

In particolare, la Commissione ha voluto spiegazioni riguardo a tassi d’interesse e commissioni che, a quanto emerge dalle risposte, sono differenziati da banca e banca. La commissione, inoltre, ha voluto sapere se Abi si è impegnata a regolare questi importi per il cliente.

A questo proposito Sabatini ha tenuto subito a precisare che esistono normative stringenti in merito alla concorrenza nel mercato. Abi, infatti, «deve astenersi dall’intraprendere ogni azione, anche di natura non vincolante, che abbia l’obiettivo o la potenzialità di influenzare le condotte economiche e falsare la concorrenza». Più precisamente, sottolinea il Direttore, «Abi non deve esercitare poteri di indirizzo e di controllo sui singoli associati».

L’art. 1 del decreto 23/2020 limita le commissioni delle pratiche di Sace al solo recupero dei costi dell’operazione. I tassi d’interesse per i medesimi finanziamenti, specifica l’articolo, devono essere inferiori al tasso richiesto per gli analoghi prestiti senza la garanzia statale.

Per i prestiti fino ai 25 mila euro (art. 13), invece, il tetto massimo si calcola basandosi sul rendistato con la stessa durata del prestito, maggiorato dello 0,20%. Prima bisognava aggiungere anche il differenziale tra il CDS (Credit Default Swap) banche e il CDS Italia, ora disattivato in sede di conversione del decreto.

Per quanto riguarda le moratorie previste dal Dl Cura Italia, spiega Sabatini, gli interessi si calcolano basandosi sul tasso contrattuale vigente alla data di presentazione della richiesta di interruzione del mutuo. Gli interessi che maturano nel periodo di sospensione, in particolare, sono per il 50% a carico del Fondo di Solidarietà. Ma in ogni caso non sono previste commissioni o spese di istruttoria. La cosa da evitare – sottolinea il Direttore – è la capitalizzazione degli interessi.

Le obiezioni mosse dall’assemblea alla relazione del Dottor Sabatini si concentrano sulle criticità riscontrate nei questionari. L’On. Franco Vazio (PD) chiede spiegazioni in merito ai tassi applicati da alcuni istituti di credito superiori anche del 50% rispetto al tasso standard, calcolato intorno all’1,20%. Ma il Direttore ribadisce che Abi non ha le competenze per agire singolarmente sulle banche. «Se non ci sono ordinamenti giurisprudenziali univoci, non possiamo intervenire con la nostra interpretazione. Dev’essere lasciata all’autonomia della singola banca». Quello che può fare, chiarisce Sabatini, è spedire una circolare per illustrare qualsiasi norma contenuta nei decreti. Azione già svolta in plurime situazioni.

Il Senatore De Bertoldi (FdI) interviene ricordando come l’ultima relazione del Governatore della Banca d’Italia auspichi l’assegnazione dello scudo penale per eventuali responsabilità in tema di riciclaggio e antimafia. Il Direttore di Abi, però, lo corregge. Gli fa notare che la relazione di BdI segnala che, senza la valutazione del merito creditizio, la banca si esporrebbe al rischio di commettere un reato. Ed è per questo che numerosi istituti hanno chiesto documentazione aggiuntiva per scongiurare questo pericolo. Dal momento che siamo in periodo di facile ingresso della criminalità organizzata nell’economia, è necessario prendere misure precauzionali, spiega Sabatini.

L’On. vicentino Pierantonio Zanettin (FI), invece, torna sulla questione delle Bcc e della loro scarsa performance in materia di finanziamenti previsti dal decreto, questione che per altro aveva già posto al Ministro Gualtieri, ma a cui non era seguita una risposta ugualmente puntuale. I crediti cooperativi, spiega Zanettin, dovrebbero essere a contatto con i problemi di imprese e famiglie del territorio, ma i dati dicono altro. «C’è qualche aspetto politico sul quale dobbiamo riflettere?», chiede per la seconda volta il Deputato vicentino. «Il mondo del credito cooperativo sta passando un processo di trasformazione e di aggregazione – risponde Sabatini –, ciò può essersi riflesso sulle modalità di funzionamento».

Come giustificazione alla risposta nella precedente audizione del Ministro Gualtieri, che invitava a cambiare banca in caso di ritardi, il Direttore di Abi conclude dicendo che «le banche sono tutte in concorrenza tra loro: la trasparenza è lo strumento che consente al cliente della banca di tutelarsi con la scelta di cambiarla». Insomma, un nuovo invito a fare il giro delle Sette chiese, pare…