Questura di Vicenza ultima per numero di agenti assegnati. Città “dimenticata” dal Ministero dell’Interno?

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Questura di vicenza solo 3 nuovi agenti

Continuano a far discutere le assegnazioni alla Questura di Vicenza decise dal Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno. Vicenza nel piano nazionale di potenziamento delle questure è quella che ha ricevuto meno risorse, solo tre nuovi agenti.

Sulla questione sono intervenuti il segretario cittadino del Partito Democratico di Vicenza Federico Formisano e il responsabile sicurezza PD Vicenza Marco Mirijello, che in un comunicato hanno definito l’assegnazione tanto esigua alla questura di Vicenza – in particolare un solo agente del 225^ corso allievi agenti della Polizia di Stato che terminerà il 23 giugno – come frutto di una visione distorta della realtà cittadina da parte del Ministro dell’Interno, cioè di un borgo tranquillo dove non serve impegnare ulteriori risorse per la sicurezza: “Eppure – hanno detto i rappresentanti PD – i reati sono in crescita e grazie alle inchieste antimafia degli ultimi anni, è emersa la presenza radicata della criminalità organizzata in provincia come nel resto del Veneto. I cittadini di Vicenza e della sua provincia hanno recentemente preso posizione sulla importanza del rafforzamento degli organici delle forze dell’ordine sul territorio, anche attraverso una raccolta di firme promossa dal Partito Democratico Cittadino e Provinciale, per chiedere il passaggio della Questura di Vicenza al livello di prima fascia, il che comporterebbe un allineamento di Vicenza alle Questure di Padova e Verona con un conseguente aumento della pianta organica attualmente ferma a decenni fa. Una raccolta firme che prende spunto anche da un documento recentemente approvato in Consiglio Comunale di cui fa riferimento in una domanda d’attualità presentata in data odierna il Consigliere Stefano Dal Prà Caputo”.

Secondo Formisano e Mirijello, inoltre, la decisione del Ministero dell’Interno è frustrante anche per le donne e gli uomini della Polizia di Stato e delle altre forze dell’ordine, che cercano di garantire il servizio al territorio e ai cittadini arginando la ormai cronica carenza di organico. I cittadini intanto vedono senza risposta le loro richieste di una maggior presenza di forze di polizia sul territorio. Fra l’altro, continua il comunicato, tra pensionamenti e trasferimenti è certa la diminuzione della forza in organico di 22 agenti e appare evidente la differenza di trattamento rispetto alle altre questure venete, dato che Venezia, Verona e Padova avranno rispettivamente 112, 36 e 36 nuovi agenti tra il piano di potenziamento e il nuovo corso; Rovigo potrà contare su 52 nuovi agenti, Belluno su 43 e Treviso su 35. “Come Partito Democratico – conclude il comunicato – continueremo a chiedere una maggior attenzione del Ministero dell’Interno alla richiesta di sicurezza che viene dai cittadini, un aumento degli organici delle forze dell’Ordine ed il passaggio della Questura di Vicenza allo stesso livello di quelle di Padova e Verona. Invitiamo consiglieri ed esponenti del centro destra ad affrontare la questione sicurezza non in maniera demagogica e strumentale ma rivolgendo analoghe richieste a chi ha la reale potestà di giungere al potenziamento effettivo degli organici”.

Sullo stesso tono le dichiarazioni della consigliera regionale veneta del Pd Chiara Luisetto: “Dal piano di potenziamento delle questure varato dal Dipartimento per la pubblica sicurezza, esce per Vicenza un quadro sconfortante. Quei soli tre poliziotti in più previsti rappresentano una decisione incomprensibile, frutto di una preoccupante superficialità, che non può essere taciuta.” Secondo Luisetto la sicurezza di Vicenza viene di fatto dimenticata dal Ministero dell’Interno: “Solo pochi mesi fa avevo chiesto con una mozione che la Regione intervenisse per chiedere al Governo di prevedere un necessario passaggio di fascia che garantisse di acquisire dai 50 ai 100 agenti in servizio in più. Un appello inascoltato che lascia solo un territorio centrale per lo sviluppo economico del Paese, che si accinge ad affrontare i cantieri dell’Alta Velocità e che ha bisogno di presidi stabili e di prospettiva”.

La consigliera Pd spera in un ripensamento del Ministero e invita la Regione ad un intervento in pressing su Roma “esigendo un adeguato rafforzamento, in segno anche di rispetto per le forze di polizia beriche che non possono essere lasciate sole proprio da una destra che prima gioca a fare la paladina della sicurezza per poi non mettere i territori nelle condizioni di garantirla”.

Piuttosto dura la reazione del Movimento Italia Sociale, affidata ad un comunicato stampa a firma di Gian Luca Deghenghi, che esordisce con “A Roma, Vicenza conta come il due di picche”, sottolineando poi come il problema del mancato ricambio di personale della questura di Vicenza, con l’assegnazione di sole tre nuove unità a fronte del prossimo pensionamento di ventidue agenti, si innesti su una situazione di sofferenza divenuta cronica negli ultimi anni. “Lo scarso peso politico della nostra città in sede romana, quali che ne siano le ragioni, sotto questo aspetto è evidente. Il risultato è che Vicenza si ritrova con una questura di fascia B ed oltretutto in sempre più forte carenza di personale.”

Per il portavoce del MIS, oltre ai disagi sull’erogazione dei servizi, il deficit di organico assume contorni di autentica criticità sul versante della sicurezza: “In uno scenario cittadino che vede degrado e criminalità in continuo aumento, la progressiva perdita di capacità operativa della questura sta dando adito ad una situazione completamente fuori controllo. Con la prossima emorragia di personale avviato al pensionamento e che non verrà rimpiazzato, la questura rischia di ritrovarsi nell’impossibilità di garantire un livello di sicurezza decente ai vicentini, sempre più ostaggio di spacciatori, sbandati, violenti e delinquenti che rendono invivibili strade e quartieri.”

Deghenghi aggiunge poi che “il mantenimento di una parvenza di controllo è stato affidato ad operazioni speciali in serie, inaugurate dal questore Sartori, drenando personale da ogni dove, che hanno il difetto di aver fornito una immagine distorta della reale capacità d’azione delle forze dell’ordine cittadine. Purtroppo i cittadini dovranno invece abituarsi a quel basso livello di sicurezza che stanno già sperimentando da tempo, che è quello effettivo e che non potrà che peggiorare.”

In chiusura di comunicato, il portavoce del MIS Vicenza chiama in causa il sindaco Possamai: “Ricordiamo – conclude Deghenghi – la promessa del sindaco, nel suo discorso di insediamento, relativa ad un suo impegno ad adoperarsi presso il Governo centrale per ottenere la promozione della questura di Vicenza in fascia A. Trascorso un anno, non ha più profferito verbo sull’argomento.”

La senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini, vice presidente della commissione affari sociali del Senato, sulla questione intende intervenire direttamente: “Sto preparando una interrogazione al ministro Piantedosi per chiedere una maggiore presenza, anche in città come Vicenza, considerate, a torto, isole felici. Sono anni che insisto perché alle questure di provincia vengano destinati più poliziotti e carabinieri, e che quindi si destinino più risorse. Un investimento importante, perché avere territori controllati migliora la percezione di sicurezza e favorisce la prevenzione. Vicenza – ricorda Sbrollni – è ultima tra i capoluoghi per numero di agenti assegnati e il piano di potenziamento del Viminale prevede solo pochissimi nuovi arrivi. Ma la microcriminalità è in aumento e gli abitanti non si sentono sicuri”.