Raccolta fondi Usb per morte Soumaila Sacko: “un pezzo di Paese argina derive razziste”

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In sette giorni – è scritto in un comunicato diffuso da USB Vicenza – 1715 persone hanno versato 30.674 euro sul portale per la campagna di raccolta fondi aperta dall?Unione Sindacale di Base in nome del proprio delegato Soumaila Sacko assassinato il 2 giugno a fucilate da un italiano già assicurato alla giustizia. Altri 7.429 euro sono stati versati sul conto corrente messo a disposizione dalla Federazione nazionale USB, per un totale di 38.103 euro.


Una partecipazione importante, una solidarietà concreta che dice che questo valore non è completamente scomparso e che c?è un pezzo di Paese in grado di arginare le derive razziste e xenofobe che tentano di affermarsi a spallate.
È il paese che speriamo di vedere numeroso in piazza sabato 16 a Roma per la manifestazione nazionale contro le disuguaglianze sociali e il 23 giugno a Reggio Calabria, per l?appuntamento in cui i lavoratori dalle campagne di tutta Italia manifesteranno contro lo sfruttamento e per i diritti.Vogliamo ringraziare tutti e tutte per questa importante partecipazione che non è evidentemente solo emotiva ma anche, fattore fondamentale in questo tempo, essenzialmente politica. Martedì 12 abbiamo incontrato i familiari di Soumaila Sacko assieme ai delegati agricoli di San Ferdinando. Con loro anche i legali che per la USB stanno seguendo l?iter giudiziario dell?omicidio di Sacko. Sono state fatte alcune scelte importanti, quali la costituzione di parte civile dei familiari e della USB nel processo. Si è discusso di come e quando garantire il rientro di Soumaila in Mali, dove l?aspettano la madre, la moglie, la figlia di 5 anni insieme ai fratelli e a tutti gli altri parenti. Non appena ci sarà il nullaosta della Procura, una delegazione di USB assistita da un nostro legale accompagnerà la salma in Mali per l?ultimo viaggio e per incontrare la famiglia. Abbiamo illustrato ai familiari anche l?esito della sottoscrizione e con loro abbiamo concordato l?utilizzo dei fondi raccolti, che serviranno in massima parte a garantire il più a lungo possibile una continuità di reddito alla moglie e alla figlia di Soumaila; a coprire le spese, che non possiamo ancora quantificare, per il rimpatrio della salma, per gli iter giudiziari, per i viaggi e, come richiesto specificamente e pubblicamente dai familiari di Soumaila nel successivo incontro con una cinquantina di dirigenti sindacali USB, a continuare l?organizzazione e la sindacalizzazione dei braccianti, obbiettivo esplicitato anche negli intenti della raccolta.
È ovvio che nel caso in cui, come da noi insistentemente richiesto, le istituzioni italiane accettassero di farsi carico delle spese di trasporto di Soumaila al suo Paese, quanto anticipato con i fondi della raccolta tornerebbe a disposizione.
Sarà garantita da USB la massima tracciabilità e trasparenza di ogni spesa e dell?utilizzo dei fondi raccolti che saranno via via pubblicati in una apposita sezione sul sitowww.usb.it.