RAEE domestici: Veneto regione virtuosa, anche se i numeri calano. Tra le città non brilla Vicenza

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RAEE domestici: Veneto regione virtuosa, ma numeri in calo
RAEE domestici: Veneto regione virtuosa, ma numeri in calo

Sono 21600 le tonnellate di RAEE domestici che Erion WEEE, il Consorzio del Sistema Erion dedicato ai Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, ha gestito in Veneto nel 2023. Una quota ragguardevole, che mette la nostra regione al terzo posto nella classifica delle più virtuose d’Italia. Lavatrici, lavastoviglie e forni, con 11.100 tonnellate, sono i più conferiti, seguiti da frigoriferi e congelatori, con oltre 6.400 tonnellate, poi Tv e monitor con 2.200 tonnellate, piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo e informatica con più di 1.900 tonnellate e, a chiudere le sorgenti luminose con 34 tonnellate.

Il corretto trattamento di questi rifiuti ha permesso sia di evitare l’emissione in atmosfera di 144mila tonnellate di CO2, sia di risparmiare l’energia elettrica pari ai consumi annui di una cittadina da 28mila abitanti, sia di riciclare grandi quantità di materie prime preziose, come ferro (11.700 tonnellate), alluminio (più di 460 tonnellate), rame (471) e quasi 2.700 tonnellate di plastica.

Nella graduatoria delle province, guidata da Treviso, al primo posto con circa 5.200 tonnellate di RAEE domestici gestiti, Vicenza è terz’ultima con 3.100 tonnellate (dietro, molto distaccate, ci sono solo Belluno e Rovigo).

Pur con una quantità ragguardevole di RAEE recuperati, il Veneto registra una diminuzione del -6% sulle quantità del 2022. Un risultato in linea con l’andamento del Consorzio e con la raccolta nazionale, che vede l’Italia ancora troppo distante dai target indicati dall’unione europea: la raccolta complessiva è pari a circa 6 kg per abitante a fronte di un obiettivo di oltre 11 kg.

Le ragioni del calo sono riconducibili a un disinteresse generalizzato verso il tema: benché i RAEE siano riconosciuti come strategici per l’economia del Paese, di fatto, a parte poche iniziative promosse da singole realtà come Erion WEEE, non vengono messe in atto azioni concrete e concertate a supporto della crescita del Sistema RAEE. Oltretutto, c’è una zona grigia di circuiti di gestione non ufficiali che sottraggono i RAEE dal corretto circuito di trattamento ed estraggono le materie prime più facili senza curarsi dell’impatto ambientale del trattamento. Una pratica che deve essere ostacolata, afferma Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE. “Troppi RAEE finiscono nelle mani sbagliate – aggiunge Arienti– Ci vogliono più controlli mirati, occorre incrementare le ispezioni nei porti sui container in partenza dal nostro Paese e diretti verso l’Africa o l’Asia, per verificare se davvero contengono AEE ancora funzionanti oppure unicamente RAEE. E ancora, bisogna andare a verificare se ci sono RAEE negli impianti che gestiscono altre tipologie di rifiuti (come, ad esempio, rottami ferrosi e non ferrosi, auto, ecc.). È necessario intervenire duramente su tutte le situazioni irregolari e inasprire le sanzioni. Per questo, siamo felici per la recente rinomina del Comitato di Vigilanza e Controllo, al quale facciamo i nostri auguri affinché possa finalmente contribuire a far luce sulle zone d’ombra, contrastando il fenomeno dei flussi paralleli che rappresenta una perdita rilevante in termini di Materie Prime Seconde, essenziali per molteplici settori industriali italiani”.