Ragazza nel Veronese picchiata dal patrigno per non sposarsi e studiare, assessore del Veneto alla scuola: “la scuola argine alle devianze”

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“Un fatto agghiacciante ed intollerabile. Ma quante giovani sono nella stessa situazione, quante volte questa ragazzina avrà subito violenza?”. E’ la prima reazione dell’assessore alla scuola della regione Veneto alla notizia della giovane africana picchiata dal patrigno perché non accetta di sposare l’uomo scelto dalla famiglia e vuole continuare a studiare. “In Veneto, ed in Italia, non possiamo continuare ad assistere ad episodi come questo, in cui una mentalità dettata da abitudini e culture diverse dalla nostra, si impongono spesso indisturbate” – dichiara l’assessore –

“Solo l’esasperazione di questa giovane, forse dopo l’ennesima violenza, l’ha indotta a chiedere aiuto. Bravi il vigile urbano, gli operatori del pronto soccorso e dei servizi sociali che hanno saputo intervenire nell’emergenza attivando la rete di protezione e grazie alla sensibilità di insegnanti e dirigente scolastico che hanno saputo leggere e intercettare la domanda di aiuto di questa ragazza e far intervenire i servizi. Ma quante altre adolescenti e giovani donne sono vittime di violenza e di pressioni familiari?”

“La scuola è il primo punto di ascolto e la prima agenzia educativa che può accogliere e dare coraggio a questi giovani stranieri che vogliono sentirsi pienamente integrati – esorta l’assessore veneto – Insegnanti, dirigenti e compagni di classe possono ascoltare, far emergere i problemi, segnalare e mettere in moto le prime iniziative di aiuto. I docenti siano le prime sentinelle nei confronti dei propri allievi, per rilevare situazioni di disagio come questa, o di devianze legate al tentativo di reclutamento del terrorismo internazionale, come purtroppo già accaduto in Veneto”.