Il fatto di cronaca avvenuto martedì 5 dicembre – scrivono in un comunicato congiunto Nicolò Naclerio e Giorgio Conte del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia a Vicenza – inerente la rapina avvenuta ai danni della Farmacia Carlassare in Corso San Felice, con il ferimento di due agenti del Nos della Polizia Locale, racconta più dei fatti stessi. Innanzitutto va la solidarietà del gruppo consiliare di Fratelli D’Italia ai due agenti feriti.
Solidarietà che vogliamo estendere ai farmacisti e a tutta la categoria di commercianti che lavora in queste zone ad alta densità di eventi criminali e degrado. La solidarietà sarebbe poca cosa se non evidenziassimo dei problemi che continuano a essere sottovalutati colpevolmente, da quest’amministrazione. Amministrazione che manca di visione e competenza sull’argomento, poiché l’unica soluzione che ha messo in atto è stata quella di seguire ciò che avevamo fatto e programmato come centrodestra (vedi il Nos e il nostro Agente di prossimità).
Soluzioni che loro stessi volevano eliminare in campagna elettorale. Non hanno visione perché il tema necessita sempre di essere aggiornato, mese per mese. Perché, la pericolosità per i cittadini e per chi deve garantire la legalità, cresce giorno dopo giorno.
Il legame tra tossicodipendenza e questi fatti criminali ricorda gli anni ’80. Quando l’eroina, nello specifico, inondava tutte le città d’Italia. Oggi, il ritorno massiccio dell’uso di questo stupefacente, e non solo, sta colpendo fasce di popolazione sempre più giovani. Sta creando sempre più drammi all’interno della società. E il Comune non vede, non sente, non parla. Sottovaluta. Sminuisce. Evita il problema.
Problema che porta a fatti come quello di ieri. Dove la sicurezza degli agenti è stata compromessa dall’impossibilità di avere degli strumenti che possano aiutarli nel loro compito. Avevamo proposto in Consiglio Comunale, l’uso da parte della Polizia Locale del taser. Uno strumento che non serve solo a fermare l’aggressore, serve a difendere chi lo usa. Fondamentale per evitare il contatto diretto con la persona che si deve fermare, eliminando il rischio di essere colpiti e feriti. Una soluzione troppo lontana dagli orizzonti visivi del centrosinistra, che l’ha bocciata. Colpevolmente.
Un fatto come quello avvenuto a San Felice non è più un campanello d’allarme. Siamo già dentro a un vortice criminale, pericoloso e preoccupante. I vicentini hanno bisogno di fatti, la Polizia Locale ha bisogno di strumenti aggiornati ai pericoli di oggi.
Vicenza ha bisogno di decisioni, non di chiacchiere inutili.