Rassegna Stampa di venerdì 10 luglio di Vicenza Più

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Per tagliare un po’ l’aria…

Salvini: “La Lega ha raccolto i valori della sinistra di Berlinguer”. Lui i rubli li chiama così

(Dal forum www.spinoza.it)

 

ESTERI – La Corte Suprema degli Stati Uniti, ovvero il giudice di ultima istanza contro cui non è impugnabile il ricorso, ha dato un altro schiaffo a Trump. Anche il presidente degli Usa ora dovrà far conoscere i suo rapporti col Fisco alla Corte, soprattutto quelli riguardanti la sua vita da imprenditore. Il Corriere della Sera infatti scrive: “La sentenza è storica perché nega la pretesa di Donald Trump di essere considerato, in quanto presidente, al di sopra della legge. La sua reazione contro la Corte Suprema è furiosa, anche perché a votargli contro, stabilendo che lui non si può opporre alla diffusione dei dati delle sue dichiarazioni dei redditi, sono stati anche i due giudici arciconservatori da lui nominati: Brett Kavanaugh e Neil Gorsuch”.

E sempre dall’America Federico Rampini scrive su Repubblica: “«Lo slogan de-fund the police, togliere fondi alla polizia, può dare l’impressione che bisogna fare a meno delle forze dell’ordine, e questo non lo condivido». A prendere le distanze da Black Lives Matter e dagli slogan delle piazze dopo la morte di George Floyd è Bernice King, la figlia del reverendo Martin Luther King assassinato nel 1968”.

“Quanto rimane rilevante l’insegnamento di suo padre per affrontare razzismo e ingiustizie nell’America di oggi – osserva Rampini rivolgenDdosi alla King nell’intervista – .«La sua filosofia e strategia politica fondata sulla non violenza resta rilevante e praticabile. Purtroppo quel che diceva 50 anni fa sul razzismo e altre ingiustizie rimane vero anche oggi»”.

Per quanto riguarda la cronaca europea, invece, nei quotidiani di oggi si trova la notizia dell’insediamento a Bruxelles di Paschal Donohoe, ministro irlandese dell’economia, eletto nuovo capo dell’Eurogruppo, nonostante la socialista spagnola Calviño fosse in vantaggio nelle previsioni. Il Sole 24 Ore scrive: “L’irlandese Donohoe presidente dell’Eurogruppo, Nord decisivo. L’erede di Centeno. A guidare i ministri delle Finanze sarà un popolare, giudicato un mediatore tra sensibilità diverse. Battuta la socialista spagnola Calvinõ, nonostante il sostegno dei maggiori Paesi”.

“Il ministro irlandese – continua il quotidiano – sarà chiamato a gestire il completamento dell’unione bancaria e il rafforzamento dell’integrazione europea in un drammatico contesto economico e mentre i governi nazionali stanno valutando se e come modificare il Patto di Stabilità”.

LOCALE – Il Giornale di Vicenza apre in prima pagina con le vicende giudiziarie del crac della Popolare di Vicenza. Titola: Sorato andrà a processo a gennaio”. “Il giudice Roberto Venditti –  prosegue – ha disposto il rinvio a giudizio dell’ex manager di BpVi che dovrà presentarsi in aula, davanti al tribunale collegiale, per la prima udienza del dibattimento il 14 gennaio dell’anno prossimo”.

In seconda pagina invece, sempre il GdV, dedica un pezzo a Zaia e al ministro Boccia. Pensiero che li accomuna: l’autonomia. “Dice Boccia: «(…) Con Zaia c’è condivisione sui principi su cui poggia l’autonomia. Del resto, io sono un autonomista convinto»”, riporta il quotidiano. Il Corriere del Veneto a pagina 3 però frena intitolando: “Zaia incassa ma ricorda: «risultati non ne abbiamo ancora visti, acceleriamo»”. E scrive: “Di tempo da perdere, a 991 giorni dal referendum del 22 ottobre 2017, in effetti, non ce n’è davvero più”.

A pagina 3 una notizia che fa ben sperare, e sempre il GdV intitola: “Gli ospedali dell’Ulss 7 sono ‘Covid free’”. “Dopo più di quattro mesi di battaglie quotidiane, di medici in prima linea e di tragedie familiari, gli ospedali dell’Ulss ‘Pedemontana’ possono finalmente tirare un po’ il fiato”. Si apprende infatti che: “È stato dimesso dalla struttura di Marostica l’ultimo paziente affetto da coronavirus”.

A pagina 5 il Corriere del Veneto, invece, riporta le “Lettere dal Veneto al premier Conte”, di Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto, e di Rosario Rizzuto, rettore dell’Università di Padova. Ricorda infine: “Oggi il presidente del Consiglio in laguna per il test sul Mose”.

 

ECONOMIA – Il Sole 24 Ore titola in terza pagina: “Italia-Olanda: il sì degli industriali al Recovery Fund”. “È «essenziale» – continua il quotidiano economico – che il Consiglio europeo trovi un accordo sul nuovo Quadro Finanziario Pluriennale e sul Recovery Instrument prima della pausa estiva, in modo da garantirne l’entrata in vigore entro il primo gennaio 2021. Quanto al Qfp, non si deve creare il «paradosso di oneri aggiuntivi» per le imprese”. Questo il messaggio che Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, e Hans de Boer, presidente di Vno-Ncw, l’organizzazione degli industriali olandesi, hanno messo nero su bianco in una dichiarazione congiunta.

Intanto il Dl Rilancio riceve il via libera dalla Camera. Il Sole 24 Ore scrive: “Il decreto rilancio lascia la Camera con 278 voti favorevoli e 187 contrari e vola al Senato per l’approvazione definitiva. Sarà soltanto una ratifica lampo delle correzioni apportate dai deputati quella che i senatori dovranno realizzare in meno di 9 giorni. La maxi-manovra da 55 miliardi ha una data di scadenza: entro il 18 luglio, infatti, il Capo dello Stato sarà chiamato a firmare il più grande decreto legge omnibus ed eterogeneo della storia repubblicana”.

Per quanto riguarda le imprese più nello specifico, sempre Il Sole titola: “«Google investirà sull’Italia, 900 milioni per la ripartenza». Al via «Italia in digitale»: formazione e tecnologie con focus sulle Pmi”. 900 milioni di dollari per 5 anni sono i numeri degli investimenti sul digitale in Italia. L’intervista a Fabio Vaccarono, managing director di Google per l’Italia, continua a pagina 14.

 

POLITICA – Il Fatto apre in prima pagina: “Ancora tu. Ma non dovevamo vederci più?”. L’osservazione del quotidiano arriva dall’uscita di Romano Prodi che, alla festa di Repubblica, ha aperto all’ingresso del partito berlusconiano in maggioranza. E poco più in basso scrive: “Le parole di Prodi, del resto, arrivano proprio dopo quelle dell’ex Cavaliere che, la settimana scorsa, aveva aperto alla possibilità di una nuova maggioranza. Parole che poi l’ex premier è stato costretto a correggere, ma che hanno lasciato il segno”. “La vecchiaia porta saggezza”, giustifica l’ex democristiano.

A pagina 2 sempre del Fatto troviamo invece un articolo sulle concessioni autostradali discusse ieri al Mit (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti). “Entro domenica Aspi deve alzare l’offerta. ‘O scatterà la revoca’.Ultimatum. bocciate le proposte di Autostrade (ballano quasi 2 miliardi) Forse lunedì la riunione per chiudere la partita”. “Aspi – continua il quotidiano – finora ha offerto 2,9 miliardi. Di questi, però, solo 1,5 sono effettivi, destinati alla “riduzione delle tariffe”. Spalmati sui 18 anni di concessione, valgono un taglio di poco più del 2% annuo, molto poco per una concessione che è una miniera d’oro. Il governo ha chiesto di alzarlo di molto (intorno al 4%)”.

Intanto un’altra sentenza della Consulta sembra inserirsi nella compagine politica di maggioranza e opposizione. Il Corriere della Sera titola: “Migranti, dalla Consulta stop al decreto SicurezzaBocciato il divieto di iscrizione all’anagrafe per chi chiede asilo. Salvini: scelta politica. Il Pd: ora via quelle leggi”.

“La Corte costituzionale – scrive il quotidiano – ha dichiarato illegittima la norma dei decreti Sicurezza che preclude l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo. La decisione è stata presa ieri dalla Consulta, che ha esaminato le questioni di legittimità costituzionale sollevate da alcuni tribunali. La preclusione all’iscrizione anagrafica degli stranieri richiedenti asilo era stata introdotta con il primo decreto Sicurezza, fortemente voluto dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini”.