(Adnkronos) – Il Real Madrid vince la Champions League 2023-2024 battendo il Borussia Dortmund per 2-0 nella finale giocata oggi a Wembley. I blancos si impongono con i gol di Carvajal (74′) e di Vinicius (83′) che nell’ultima posizione di match decidono la sfida giocata alla pari dai tedeschi per oltre un’ora. Il Real Madrid conquista la 15esima Champions della propria storia. Carlo Ancelotti, allenatore dei campioni di Spagna, alza il trofeo per la quinta volta in carriera. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Real Madrid ha vinto grazie a Carlo Ancelotti, ma soprattutto grazie alla storia, che nel calcio non si lascia calpestare. Con una fatica proporzionata alla gloria finale, a 68 anni dalla sua prima Coppa dei Campioni sollevata al cielo di Parigi nel 1956 dall’allora capitano madrileno Miguel Muñoz, il Real Madrid ha conquistato la quindicesima: in percentuale, accade quasi il 22% delle volte. È stato un altro madrileno, Nacho Fernandez, ad alzare l’Orejona sotto l’arco di Wembley, come affettuosamente chiamano il trofeo gli spagnoli. E il gol liberatorio dell’1-0, poi consolidato da Vinicius, è stato segnato da un altro madrileno, il sottovalutato terzino Carvajal, inizialmente messo in difficoltà da Adeyemi. Di storico, però, c’è soprattutto il record di un illustre italiano: la quinta Champions aggiunta a un curriculum europeo ineguagliabile permette ad Ancelotti di superare qualsiasi altro collega, arricchendo ulteriormente una carriera straordinaria.
La cronaca della partita
Gran primo tempo del Borussia, palo di Füllkrug
Il Borussia del quarantunenne Edin Terzic ha provato invano a rovinare la serata al Real Madrid. Terzic, modesto calciatore ma grande tifoso del Dortmund, ha un passato da osservatore con leggendarie spiate (si camuffò da addetto alla sicurezza per scoprire i rigoristi del Real), e dal 2022 è un allenatore abituato al pragmatismo. Il suo primo tempo è stato un esempio di contropiede moderno, con scatti taglienti che hanno sorpreso la difesa esperta del Real. Solo con molta fortuna i favoriti avversari sono scampati a uno svantaggio tecnicamente logico. Spinto dal mitico Muro Giallo traslocato a Londra, il Borussia ha pagato l’emozione dei suoi tiratori, privi del colpo decisivo. Brandt ha graziato Courtois da centro area, mentre Adeyemi si è allargato troppo dopo aver dribblato il portiere belga. Il palo ha poi salvato Courtois, superato da una girata rasoterra di Füllkrug. Prima dell’intervallo, Courtois ha dovuto stendersi per disinnescare Adeyemi e Sabitzer.
Le difficoltà iniziali del Real Madrid
I celebrati campioni in maglia bianca erano assenti nei momenti cruciali, disarmati dalle sontuose giocate difensive del veterano Hummels. Bellingham a sinistra non pungeva mai, e la coppia brasileira Rodrygo-Vinicius era inefficace: Vinicius si era fatto ammonire per un’entrata pericolosa su Kobel.
Vinicius bacia la Champions
Si vedeva Ancelotti accigliato e il figlio Davide era un assistente inquieto al suo fianco. L’intervallo ha aggiustato le cose: Vinicius ha smesso di giocare da solo e Kroos ha trasformato l’ultimo atto della sua carriera in un’esibizione magica. Una sua punizione liftata, sventata da Kobel, è stato il segnale. Carvajal ha fatto le prove del gol con un tiro fiacco, e Bellingham ha fallito di testa. A un quarto d’ora dalla fine, su corner di Kroos, è spuntata in area la testa di Dani Carvajal, 32 anni, nato a Leganés e cresciuto nel Castilla. Da lì è cominciata la cavalcata: tre parate eccezionali di Kobel, prima del pallonetto del 2-0 di Vinicius. Ancelotti si è rilassato, abbassando finalmente il famoso sopracciglio. Così ha voluto la storia.