Recesso di Vicenza dalle “Città di Pace”, l’amministrazione tira dritto. Minoranze: “Non ci stiamo”

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Città per la Pace, Vicenza
Città per la Pace, Vicenza "depennata"

Si è ritrovata ieri 23 luglio – riporta Giovanni Selmo – la VI Commissione su richiesta dei gruppi Da adesso in Poi, Partito Democratico e Coalizione Civica, con all’ordine del giorno la ridiscussione della recessione di Vicenza dagli Enti Locali Città per la Pace e i Diritti Umani.

Per la maggioranza l’unico commissario presente era il consigliere Molinari, le Minoranze erano rappresentate da Pupillo, Sala, Spiller, Asproso più Selmo e Rolando. Assente giustificata la consigliera delegata Soprana per motivi di salute.

L’amministrazione, presente l’Assessore Tosetto, ha chiarito come non sia  in discussione il valore della Pace, che non sia in pericolo la Casa per la Pace e le attività del Forum, che presto verranno discusse in Giunta e in Commissione; che si condividono “le finalità” del Coordinamento Nazionale; si è annunciato che saranno organizzate iniziative sul tema, ma che la scelta dell’Amministrazione è di intraprendere un percorso “più concreto di quanto è stato fatto finora aderendo al Coordinamento”.

I consiglieri di minoranza hanno osservato quindi le molte ambiguità della vicenda. La discussione di ieri, l’unica finora possibile su questa delicata vicenda, è giunta troppo tardi dopo che i giochi sono stati decisi in silenzio con una delibera di Giunta, senza nemmeno aver interpellato il Forum per la Pace, organo comunale preposto. Non è ancora chiara la motivazione reale. La delibera di Giunta infatti presenta molte ambiguità.

Innanzitutto si annuncia che l’Amministrazione “condivide le finalità e i principi dello Statuto” eppure si procede al recesso dell’Adesione votandolo all’unanimità; In secondo luogo, l’Assessore Tosetto e il Presidente Maltauro hanno spiegato che non si tratta della quota annuale in sé (i 1900 euro che i gruppi di Minoranza si sono dichiarati disposti a pagare), ma più propriamente di una “scelta politica” riguardo l’adesione al Coordinamento Nazionale della quale non si crede nell’utilità e nell’importanza.

Quindi, una piena contraddizione anche con quanto scritto nella delibera: “in questo periodo di contrazione di risorse, è necessario valutare come investire ogni singola, se pur modesta, somma a disposizione”.

    L’Assessore Tosetto ha pregato le minoranze di non “strumentalizzare la questione insinuando che l’Amministrazione Comunale non creda ai valori della Pace e della cooperazione”. I consiglieri di minoranza, pur riconoscendo al nuovo assessore sensibilità sul tema, fanno notare che le scelte di un’amministrazione si misurano attraverso i propri atti deliberativi.
    Finora, in materia di Pace e cooperazione, Punto numero 2 del nostro Statuto, l’unico atto prodotto è il grave abbandono della Rete Nazionale: un messaggio che, di per sé, diventa ideologico. Per questo motivo i gruppi consiliari di Minoranza si batteranno, già dal prossimo Bilancio in Autunno, per l’immediato ripristino della quota annuale, chiedendo di sfruttare questi mesi per una riflessione e un confronto vero sulle iniziative e sulle proposte e annunciando iniziative specifiche sul tema.

La commissione si è presa l’impegno di convocare al più presto il Forum per la Pace per la discussione del Piano Triennale. È inoltre volontà delle minoranze invitare i rappresentanti del Coordinamento Nazionale Enti per la Pace.