Recovery Fund, Mise: “2,9 miliardi per tecnologie emergenti”

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stefano_patuanelli_ministro
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Il ministero dello sviluppo economico, in una bozza di documento, ha inserito un piano per le tecnologie emergenti da quasi 2,9 miliardi di euro, da finanziare con i soldi del Recovery Fund.  Nel Piano viene considerata, in particolare, l’intelligenza artificiale della produzione. E dunque il Mise pensa al sostegno agli investimenti per puntare sulle eccellenze nazionali (robotica, embedded AI, sitemi raccolta e elaborazione dati), aggiornamento delle competenze dei lavoratori e dei manager, progetti di ricerca, sperimentazione e trasferimento di competenze nel settore dell’agri-food, fondi di Equity dedicati, un progetto pilota di Data Trust orientato alla sostenibilità sociale e ambientale.

E poi in cantiere c’è la Casa delle tecnologie, da attuare tra il 2021 e il 2026, e il Centro di competenza Hoc per il settore energia (in accordo con Enea). Tra i punti del Piano per le tecnologie anche il blockchain per la tracciabilità made in Italy, con appalti di servizi, partenariato pubblico-privato e incentivi diretti alle imprese o alle aggregazioni di imprese (come ad esempio i consorzi e le reti).

Cinque miliardi e 200 milioni di investimenti in un piano d’azione per l’economia circolare. Lo prevede una bozza di documento del Mise, di cui Public Policy ha preso visione, che contiene le proposte per il Recovery plan, in materia di transizione verde.

La progettualità del dicastero prevede vari interventi, tra cui lo sviluppo di una struttura nazionale tecnica di coordinamento e controllo integrato, un programma di comunicazione ad hoc per le pmi e la definizione di un piano di monitoraggio, con indici e indicatori nazionali.

Previste, anche, azioni specifiche per promuovere la transizione circolare in aree urbane e rurali, l’attivazione di strumenti finanziari dedicati e incentivi integrati alle aziende per le attività di ricerca e sviluppo.

Dal rifinanziamento dell’ecobonus per auto e moto dal 2021 al 2024 a forme di credito d’imposta per l’attivazione di servizi smart per il trasporto pubblico e privato, passando anche da contributi e finanziamenti agevolati per la trasformazione green e digitale dei processi produttivi delle imprese nel settore dei trasporti. Lo prevede una bozza di documento del Mise, di cui Public Policy ha preso visione, che contiene le proposte per il Recovery plan, in materia di transizione verde.

Gli investimenti proposti nell’ambito progettualità del dicastero su smart e green mobility ammontano a 5 miliardi di euro. Tra gli altri progetti inseriti ci sono, anche, la ridefinizione di città e aree rurali per i sistemi di ricarica elettrici e l’accelerazione della realizzazione dei programmi di ciclabilitá.

Fonte Public Policy