Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ieri hanno twittato l’annuncio che Ungheria e Polonia hanno tolto il veto sul Recovery Fund, sbloccando così 1800 miliardi. Secondo Francesca Basso sul Corriere della Sera dietro questa decisione ci sarebbe la mediazione di Angela Merkel, che avrebbe convinto il premier ungherese Victor Orbán e il premier polacco Mateusz Morawiecki dovendo fare un compromesso sullo stato di diritto. In cambio il meccanismo entrerà in funzione in ritardo di un anno e mezzo (elezioni in Ungheria), ma sarà applicato in modo retroattivo dal gennaio 2021.
A seconda dei punti di vista, questo accordo appare come la capacità dell’Europa di risolvere i problemi o la rivincita del sovranismo. Secondo la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni questa è stata una vittoria di Orbàn. “Fallito il tentativo liberticida dell’establishment europeo sullo stato di diritto. I Governi di Polonia e Ungheria, guidati da Morawiecki e Orban, hanno costretto al buon senso gli altri Governi europei, che avrebbero voluto introduttore uno strumento del tutto arbitrario per sanzionare i Governi non graditi e non allineati a Bruxelles – afferma, come riporta Public Policy, la Meloni -. L’accordo prevede quello che Fratelli d’Italia, i conservatori europei e tutte le persone intellettualmente oneste hanno sempre chiesto – afferma, come riporta Public Policy, la Meloni – ovvero che le eventuali violazioni allo stato di diritto siano sollevate in modo oggettivo, giuridicamente fondato e non discriminatorio. La posizione ideologica delle sinistre e quella utilitaristica dei Governi frugali hanno fatto perdere troppo tempo all’Europa: ora finalmente si può cominciare a lavorare sull’attuazione di Next Generation Eu”.