Reddito di Inclusione, Regione del Veneto continuerà a finanziarlo. Lanzarin: “12,6% la popolazione del Nordest a rischio di povertà”

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Sanità in Veneto: Manuela Lanzarin con Luca Zaia
Manuela Lanzarin con Luca Zaia

La Regione del Veneto proseguirà nel 2023-2024 a finanziare il Reddito di Inclusione Attiva (RIA) e il Sostegno all’Abitare (So.A.), misure ritenute fondamentali per sostenere persone e famiglie in stato di bisogno.

Con una delibera approvata su proposta dell’Assessore al Sociale Manuela Lanzarin, la Giunta Regionale ha anche fissato in 6 milioni di euro la dotazione finanziaria per gli interventi, che riguarderanno gli Ambiti Territoriali Sociali attualmente formalizzati.

“In una congiuntura difficile come quella attuale, misurabile anche sul piano socio-economico per le famiglie venete, e con l’Istat che indica nel 12,6% la popolazione del Nordest a rischio di povertà o esclusione sociale nel 2022 – dice la Lanzarin – abbiamo ritenuto assolutamente necessario proseguire nel contrasto a ogni forma di povertà, da quella economica, a quella relazionale, a quella lavorativa e abitativa con misure che sono da anni un punto di riferimento nel sistema integrato degli interventi e servizi sociali. Punto di riferimento, ma anche strumento flessibile che ci permette di personalizzare il progetto sulla base delle esigenze del nucleo familiare preso in carico. Per usare al meglio questi fondi occorre mettere ciò che serve dove serve, ed è quello che stiamo facendo”.

Le persone venete finora assistite con queste misure sono in generale nuclei a basso reddito o a reddito fisso, che non sono in grado di aumentare in tempi rapidi il volume delle proprie entrate e che si trovano in crisi quando insorge un momento imprevisto nella propria vita. Fra i più colpiti ci sono le famiglie con il maggior numero di componenti con figli minori a carico, gli stranieri e le famiglie in affitto, il che conferma che il problema abitativo è uno degli scogli maggiori da affrontare.

“Il bisogno c’è, eccome – dice la Lanzarin – ed è una realtà dimostrata dai risultati finora ottenuti con queste misure: esse hanno raggiunto nell’ultimo anno 7.186 utenti per un totale di 10.225 prestazioni. Un mare di stati di necessità che continueremo – conclude – ad affrontare e possibilmente risolvere anche nel 2023-2024”.

L’utilizzo dei finanziamenti è regolamentato da precisi criteri tecnici e da criteri di ripartizione composti da una quota fissa di 50 mila euro e una proporzionale al numero totale degli abitanti per ciascun Ambito Territoriale.


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