A Giovedì mattina, come rende noto il Comitato Promotore del Referendum Cannabis, erano rientrati e “accoppiati” 402.613 dei quasi 600.000 certificati richiesti. I Comuni con un elevato numero di certificati assenti o in ritardo sono: Roma, 41.904: Torino: 14.078: Napoli: 8.019: Palermo: 3.825; Parma: 2.706; Bologna 2.613; Cagliari: 2.201; Catania: 1.960; Venezia: 1.410.
Mentre nei giorni scorsi, anche a seguito di 1888 diffide, i piccoli o piccolissimi comuni hanno evaso tutte le richieste pendenti, la situazione rimane ancora da risolvere per Salerno, Trieste, Modena, Genova, Reggio Calabria, Barletta, Ravenna, Guidonia Montecelio, Vicenza e Verona anche perché la raccolta su www.referendumcannabis.it resta aperta. In queste ore il Comitato ha preparato nuove diffide per le amministrazioni che ancora non hanno risposto coi documenti richiesti.
“Questi numeri – dichiara in un comunicato Marco Perduca dell’Associazione Luca Coscioni e Presidente del Comitato Promotore – confermano che le firme esistono come buona parte della documentazione. Il problema resta in capo alla pubblica amministrazione, da una parte non pienamente digitalizzata dall’altra senza le necessarie risorse umane, neanche in momenti elettorali e referendari come in questa estate”.
Il Referendum Cannabis è promosso dalle Associazioni Luca Coscioni, Meglio Legale, Forum Droghe, Società della Ragione, Antigone e dai partiti +Europa, Possibile, Radicali italiani, Potere al Popolo e Rifondazione Comunista e Volt.