Il voto di ieri, per referendum e amministrative, sembra aver dato importanti segnali alla politica italiana – scrive nella nota che pubblichiamo Luca Fantò, segretario PSI città di Vicenza -. Il primo, col fallimento dei cinque referendum sulla giustizia, è un chiaro segnale della necessità di modificare l’Istituto referendario.
A chiedere i 5 referendum erano stati i Consigli regionali, evidentemente non il popolo. La stragrande maggioranza dei cittadini infatti non è andata a votare.
E’ evidente come i referendum abbiano un senso qualora nascano da una richiesta popolare e non da parte della politica. Probabilmente sarebbe opportuno cancellare la possibilità di convocare i cittadini al voto a seguito di una richiesta delle Istituzioni regionali che, evidentemente, sui temi di valenza nazionale, faticano a rappresentare il sentire comune.
Il secondo segnale, altrettanto significativo, è l’importanza di presentare unite forze che condividono i valori di riferimento. Il centro-destra della Lega, di FdI, di Forza Italia e Italia Viva ha vinto laddove si è presentato unito e insieme il centrosinistra è stato in grado di ricavarsi spazi di manovra che potrebbero permettergli di mantenere o consolidare la propria presenza sui territori.
C’è poi un terzo segnale che il centrosinistra deve cogliere a livello nazionale e anche locale. Il 2023, se le forze progressiste non cambieranno modo di affrontare le elezioni marciando da subito unite e prima ancora non sapranno riconnettersi col proprio elettorato, sarà l’anno della disfatta che precederà un pericoloso quinquennio di governo delle destre. Un segnale preoccupante, a giudizio di noi socialisti.
Luca Fantò
Segretario PSI città di Vicenza