Referendum, Salemi (PD): “incredibile autogol maggioranza Zaia, non passa il diktat di Salvini”

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“Clamoroso autogol della maggioranza, forse andata in confusione dopo la prima sberla della Cassazione. È incredibile: dopo aver fatto un’operazione di pura propaganda politica in fretta e furia per compiacere Salvini, oggi la maggioranza è andata sotto sulla richiesta di referendum abrogativo della quota proporzionale dalla legge elettorale. Zaia avrebbe dovuto presentarsi in Aula, ora il Veneto diventa la pecora nera delle otto regioni che avevano fatto a gara, come soldatini, a rispondere ‘signorsì’ al loro Capitano”.

Così Orietta Salemi, Vicecapogruppo del Partito Democratico commenta “l’incredibile bocciatura della richiesta di referendum abrogativo promossa dalla Lega: una marcia forzata inutile; la Cassazione aveva confermato quello che avevamo detto un mese fa: questa non è un’iniziativa di consultazione popolare, bensì di pura propaganda. La Corte ha eccepito non solo su interi commi dell’articolato, ma addirittura sull’oggetto della richiesta referendaria, chiedendo che i cittadini siano consapevoli di ciò che andranno scegliere nell’urna.

Certo, più che una scheda elettorale è un lenzuolo a due piazze, basta spiegare il foglio: li sfidiamo a leggere dettagliatamente articoli e commi per poi votare secondo scienza e coscienza. Se è legittimo passare da un sistema all’altro, optando per un maggioritario puro, che però potrebbe dare il 100% dei seggi a un’unica forza come neanche in Bulgaria prima della caduta del Muro di Berlino, occorre farlo con le procedure previste e i tempi necessari per un approfondimento e confronto – insiste Salemi – questo invece non è avvenuto, le otto Regioni promotrici hanno semplicemente risposto a un diktat, facendo una corsa a chi votava per prima in Aula. Ma in Veneto sono deragliati, vista l’assenza, oltre che del governatore, anche dei suoi ‘Fratelli d’Italia’”.

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