Referendum separazione Venezia da Mestre, Orietta Vanin (M5S): “boicottaggio e pressione psicologica”

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Nel territorio veneziano – scrive la senatrice Orietta Vanin del M5S che ha diffuso agli organi di informazione questo comunicato – si stanno verificando azioni di vero e proprio boicottaggio verso il diritto alla libera espressione del pensiero e in modo particolare verso l’informazione sul Referendum di domenica 1 dicembre. Ci vediamo quindi costretti a denunciare ciò che sta accadendo ai cittadini che vogliono esprimersi sul Referendum Regionale consultivo sul progetto di Legge n. 8 di iniziativa popolare per la “Suddivisione del Comune di Venezia nei due Comuni autonomi di Venezia e Mestre” per il 1° dicembre 2019

·        Questi i fatti:
la Polizia Municipale è tempestivamente intervenuta nei confronti di quei cittadini che hanno esposto sui balconi delle proprie case, drappi a favore del Si al referendum, minacciandoli di subire ammende al punto di rimuovere i drappi che invitavano al voto e a Venezia.
Inoltre, in tutto il centro storico di Venezia sono stati indicati con apposita delibera solo 6 spazi elettorali mentre a Mestre solo 13 spazi informativi sul Referendum riducendo drasticamente la possibilità d’informazione ai cittadini.

·        Alla sottoscritta e ad altre associazioni richiedenti, sono stati negati in concessione, spazi pubblici comunali a pagamento per svolgere gli incontri con i cittadini per la campagna referendaria;

·        L’azienda municipale dei trasporti ACTV tramite la propria concessionaria ha negato l’utilizzo a pagamento degli spazi di affissione dinamica sui mezzi per effettuare comunicazione referendaria, senza darne alcun motivo formale;

Ma la cosa più grave è che i rappresentanti dell’amministrazione comunale veneziana (Sindaco e Assessori) invitano espressamente ad astenersi dal voto, anche tramite post e informazioni sui propri canali social privati e nelle occasioni di intervento pubblico.

Tutte queste azioni e comportamenti minano alla base i diritti politici dei cittadini e il principio che stabilisce “livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale” di cui all’art. 117, comma 2, Cost..

Domenica 1° dicembre 2019, andiamo quindi a votare e si rispetti la volontà dei cittadini di Venezia e di Mestre, perché se la Democrazia fa così paura, significa che ora dobbiamo, tutti, avere il coraggio di cambiare!  VOTIAMO SI al cambiamento”

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