Il referendum sulla giustizia di domenica 12 giugno 2022 non rappresentano una rivoluzione della Giustizia penale ma al più costituiscono uno stimolo nei confronti del potere legislativo. È condivisibile l’abrogazione della legge Severino che prevede la sospensione delle cariche amministrative anche in conseguenza di una condanna in I° grado che potrà essere annullata nei successivi gravami.
Non condivido il quesito dei referendum in tema di custodia cautelare perché non permetterebbe di adottare provvedimenti nei confronti dello stalker, soggetto che va considerato pericoloso e non solo in relazione allo specifico reato.
Condivisibile il quesito in cui viene eliminata la possibilità per i Magistrati di cambiare carriera da Giudice a Pubblico Ministero e viceversa.
Il quesito è in realtà prodromico alla richiesta di una più radicale riforma. Essa esige peraltro una legge costituzionale per la separazione delle carriere tra Magistratura inquirente e Magistratura giudicante.
Positivamente va valutato il quesito dei referendum sulla giustizia relativo al potere di voto sulla valutazione dei Magistrati anche agli Avvocati e Professori Universitari.
È necessario che la valutazione non sia dettata da regole corporative.
Quanto all’abrogazione dell’obbligo di firme per la candidatura al Consiglio Superiore della Magistratura nulla è da eccepire salvo il fatto che in realtà non è idonea a superare il sistema correntizio sussistente nella magistratura.