Regionali, il movimento civico di Lorenzoni lancia da Padova la sfida a Zaia: “peccato non siano con noi anche M5S e Italia Viva”

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Parte ufficialmente la campagna elettorale per le regionali del 20 e 21 settembre prossimi, Covid permettendo. Oggi 22 agosto in un’afosa tarda mattinata a Padova in via Maroncelli, e non via Valgimigli come erroneamente annunciato, il movimento civico “Il Veneto che vogliamo” a sostegno della candidatura di Arturo Lorenzoni, ex vicesindaco proprio della città del Santo, come presidente del Veneto, sfidando così il presidente uscente Luca Zaia che si candida per la terza volta, ma senza il suo nome nel simbolo, ha presentato le liste dei suoi 55 candidati, provenienti da 44 comuni diversi, 29 donne e 26 uomini, età media 49 anni: la più giovane ne ha 27. “Si tratta – ha voluto sottolineare Giorgio De Zen, consigliere comunale di Schio e portavoce regionale del Veneto che vogliamo – nella maggior parte dei casi di persone che hanno esperienza nelle amministrazioni locali”.

Della coalizione di centrosinistra fanno parte anche il Partito Democratico, Europa Verde di Cristina Guarda, gli autonomisti di Sanca Veneta e a Belluno anche +Veneto in Europa. “Purtroppo questa coalizione non comprende tutte le forze che stanno facendo opposizione a Zaia e che avrebbero potuto unirsi per proporre un’alternativa – ci spiega De Zen -. Penso per esempio al Movimento 5 Stelle, o a Italia Viva. Lorenzoni mesi fa aveva proposto al Movimento 5 Stelle di allearsi, costruire insieme un programma, perché la sua idea è assolutamente inclusiva. Purtroppo il Movimento 5 Stelle non ha voluto saperne, forse è arrivato qualche diktat da Roma”. Resta fuori, aggiungiamo noi, anche la lista dell’ex senatrice del PD Simonetta Rubinato, e la lista di sinistra di Paolo Benvegnù (Rifondazione Comunista) ‘Solidarietà Ambiente Lavoro’. Difficile pensare di poter battere un candidato forte come Zaia, talmente forte che probabilmente lo stesso centrodestra e la stessa Lega avrebbero fatto fatica a sostituirlo se non avesse fatto una legge per poter correre per il terzo mandato, senza una coalizione che unisca tutte le forze alternative all’attuale maggioranza.

Ma Lorenzoni ci vuole provare lo stesso. Nel 2017 unendosi al PD dopo il primo turno, con la sua Coalizione Civica è riuscito a battere Bitonci e il centrodestra. “Stiamo parlando di forze che alle scorse Europee hanno preso il 30%” ci spiega ancora De Zen riferendosi ai risultati del PD e degli alleati.

“Il movimento civico e popolare – ha detto De Zen durante la conferenza stampa – vuole portare una visione radicalmente nuova del futuro, ad esempio vogliamo dire basta con le aperture indiscriminate della GDO, consapevoli che tutelare il piccolo commercio vuole dire rimettere in discussione le politiche leghiste, non solo su questo tema ma anche sulla sanità pubblica o sull’ambiente”.

“Abbiamo una visione globale – ha aggiunto in conclusione Elena Vieceli, l’altra portavoce regionale del movimento – costruita mediante un percorso di ascolto che ci ha guidato, facendoci capire che i territori vanno tenuti in massima considerazione nel progettare un percorso politico e nel candidarci a guidare la regione”.


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