Regionali, in Veneto i due partiti comunisti Pci e Prc uniti. Langella: “difendiamo la Costituzione”

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Le storiche e frequenti divisioni all’interno della sinistra, vedono per le elezioni regionali in Veneto un progetto politico in controtendenza, spinto anche dal poco tempo e dalle difficoltà post covid per presentare la lista. I due partiti comunisti Pci e Rifondazione si uniscono sotto l’insegna “Solidarietà Ambiente Lavoro” per sostenere il candidato presidente Paolo Benvegnù, segretario veneto del Prc (nel video sopra).

Troppo distanti però le posizioni politiche da quelle del candidato del centrosinistra Arturo Lorenzoni, anche se per diversi esponenti all’interno del Partito Democratico la sua candidatura è considerata un po’ troppo a sinistra…

Un programma quello della sinistra radicale condiviso tra i due partiti comunisti ma aperto anche ad altra forze ecologiste, contrarie alle grandi opere Tav, Pedemontana e Mose, considerate inutili e per un’autonomia che andrebbe data a Comuni e Province, piuttosto che alla Regione.

I candidati vicentini sono stati già decisi: Enrico Zogli, Irene Rui, Francesco Cammelli, Silvia Stecchetti, Roberto Fogagnoli, Donato Ianaro, Paola Girardello, Donatella Bacchini e Giorgio Langella, segretario regionale del Pci.

“Non si nota grande differenza tra quello che propone Zaia e il Pd – spiega Langella – ad esempio su come si affronta il problema della sicurezza sul lavoro, l’inquinamento, le grandi opere che tutti quanti vogliono ma è un bagno di sangue economico”.

Langella è uno storico politico locale e sulla sfida Zaia-Lorenzoni ricorda i tempi che furono: “se penso a come eravamo negli anni ’70 quando ho cominciato a fare politica e come siamo messi adesso, la differenza è che mancano gli statisti che pianificavano e prevedevano, che avevano sogni e utopie, portavano avanti ideali di trasformazione o consolidamento. Io avevo profondo rispetto degli avversari dell’epoca, i Democristiani, era un partito con delle personalità notevoli, adesso non vedo quella capacità di proporre dei cambiamenti che sono necessari nella nostra Regione“.

Un’unione tra comunisti che si sta diffondendo in tutta Italia: “anche in Puglia l’hanno fatta, ma loro hanno avuto più tempo per organizzarsi, noi ci siamo trovati spiazzati dalle modalità di raccolta firme decisa in Veneto, stiamo tentando qualcosa che è difficilissimo, bisognerebbe fare un appello alle forze democratiche chiedendo di farci presentare comunque la lista, anche se non raggiungiamo le firme“.

“Il nostro programma – conclude il candidato vicentino di Solidarietà Ambiente Lavoro – è l’attuazione e difesa della Costituzione Italiana, per fare in modo che i principi vengano attuati e non solo pronunciati, sono tutti bravi a leggere gli articoli, ma la sostanza poi viene troppo spesso disattesa”.


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