Regionali, voto disgiunto: anche Macilotti (RpA) strizza l’occhio al ‘doge’ Zaia

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Dopo il caso di Nove-Cartigliano dove il PD invitava a dare la preferenza a Chiara Luisetto anche se non si vuole votare centrosinistra utilizzando il voto disgiunto, comportamento stigmatizzato dai vertici del partito e dalla lista del candidato presidente, il civico Lorenzoni, ci viene segnalato un altro caso, molto esplicito, di inchino allo strapotere del ‘doge’ Luca Zaia, governatore uscente e secondo i sondaggi presto rientrante. Il sindaco di Chiampo Matteo Macilotti, candidato nella lista “Rubinato per le Autonomie”, o comunque il suo staff elettorale, ha divulgato un fac simile, come stanno facendo tutti, in cui si spiega come votare il 20 e 21 settembre.

La cosa più semplice è barrare il simbolo. Se si vuole si può indicare una preferenza scrivendo il cognome del candidato. Se si vuole inserire due preferenze la seconda deve essere una donna. Poi c’è la possibilità del voto disgiunto, cioè di barrare il simbolo di una lista dando però le preferenze a candidati di un’altra lista. Nel fac-simile divulgato da Macilotti, o dal suo staff, si invita a votare la coalizione di Zaia, ma dando la preferenza a Macilotti stesso. Per rendere ancor apiù chiaro il concetto è stato anche diffuso un video tutorial.

Sicuramente che l’invito venisse dal PD ha fatto più scalpore, ma in ogni caso siamo di fronte già a due casi di fila di inchino, di assist, di strizzatina d’occhio, ma anche di ammissione di inferiorità e riverenza verso il governatore leghista uscente. Come dire: ‘Zaia ha già vinto, noi siamo con lui, ma fateci entrare in consiglio regionale’. Nulla di illecito in tale comportamento, per carità, solo un po’ deludente dal punto di vista etico-professionale.

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